C'era una volta un balcone, il più famoso del pianeta a esser precisi, ed è risaputo che quella di storia non sia andata a finir bene. Coi secoli, passate di moda poesie notturne e serenate, le canzoni sono divenute il veicolo più immediato per consegnare certi sentimenti, talvolta ancora in rima, al destinatario, o destinataria, dei suddetti.
Ecco, i nostrani Rockardìa hanno costruito su tale tecnica un intero LP, il primo della loro carriera. Dieci tracce originali (più una cover) per, apparentemente, consegnare a destinazione un dialogo immaginario tra l'autore e la persona, o persone, a cui, per l'intera tracklist, appare dedicata questa operetta di ricordi, rabbia, speranza, riflessioni esistenziali e autoaffemazione. In pratica lo spettro di naturali emozioni innescate dalla più classica delle rotture romantiche. Si parte con l'adrenalinica intro della opener "Novità Passate" che mette voglia di sentirli dal vivo questi Rockardìa per poi venire avvolti immediatamente dalla narrazione di questo stream of consciousness a cavallo tra passato e futuro come già anticipato dal titolo "Novità Passate". Segue il singolo "A Due Passi Dal Cuore" che, se ce ne fosse ancora il dubbio, mette una bella X sul punto della mappa anatomica da dove l'ispirazione per questo lavoro è scaturita. Ottimisti battiti in ripresa di quanto nelle altre tracce pare essersi fermato in un oblio temporale. Vivace anche la terza "Ora Lo So" che rappresenta il compromesso trovato dalla band per indodare la pillola di certi messaggi, a tratti più introspettivi che universali, camuffandoli con melodie orecchiabili e qualche guizzo di chitarra.
Tra una presa di coscienza e l'altra trovano spazio anche accordi acustici più rilassati, come quelli della centrale "Quando un Amore" che, assieme alla successiva "Nessuna Risposta Dal Cielo", lascia comunque irrisolti gli interrogativi tra cui entrambe le tracce sono comprese. Del resto cosa aspettarsi da quel qualcuno che, in quanto ormai fantasma, è tenuto a non rispondere più? E' proprio questo flusso pressoché ininterrotto di esternazioni soggettive, e non corrisposte, a rendere il comparto lirico una sorta di monologo che, in futuro sarebbe auspicabile snellire in un'ottica più facilmente usufruibile dall'ascoltatore, qualsiasi sia la sua condizione sentimentale.
Si segnala, a conclusione dell'album, "Smeraldo", cover di "Down To My Last" degli Alter Bridge, alla quale ha partecipato anche Tommy Dell'Olio. Il brano in questa versione risulta leggermente più ammorbidito rispetto all'originale, ma è da lodare la buonissima performance del cantante, in grado di interpretare il pezzo alla perfezione. Ulteriore prova che a livello tecnico, le carte sono in regola. Che si trasformi quel balcone in palco una volta per tutte e, bando a certe dinamiche, ci si metta di buona lena a pizzicare le chitarre continuando a fare del rock che non faccia rima soltanto con nostalgia.
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