Old Man's Cellar
Damaged Pearls

2013, Valery Records
Melodic Rock/AOR

Recensione di Mia Frabetti - Pubblicata in data: 14/04/14

"Damaged Pearls", ovvero un'odissea durata due anni: due anni di logorante attesa e continui rinvii, di aspettative disilluse e devastante incertezza. Lo cantavano gli AC/DC, l'hanno imparato loro malgrado di Old Man's Cellar: "it's a long way to the top if you wanna rock'n'roll". Poi, a novembre dello scorso anno, l'agognato debutto sul mercato: e la storia, finalmente, parte da qui. Con una rinfrescante dose di quella merce rara che è diventato l'orgoglio di essere italiani, e dodici tracce di AOR elegante e riflessivo.

 

Certo, niente che faccia gridare al miracolo: "Damaged Pearls" non aggiunge nulla a un panorama e a una formula tutto sommato in odore da naftalina, e ci si potrebbe interrogare a lungo circa l'utilità di riproporre ancora una volta la lezione dei vari Toto e TNT. Il punto è che non lo si fa: non di fronte ai preziosi assolo di Freddy Veratti, e tantomeno quando Ricky DC impugna il microfono per "Amber Lights" e "Is This The Highest Wave?". Unica nota stonata tra tante e pregevoli melodie d'altri tempi, la drum machine di "Don't Care What's Next" - scelta discutibile spazzata via, insieme a un paio di altri episodi leggermente sottotono, dalla robusta "Undress Me Fast". Un congedo che, di nuovo, mette in mostra potenzialità notevoli, e una passione e un'ispirazione autentiche e pure. Per gli appassionati del genere, un disco imperdibile.





01. Damaged Pearls

02. Amber Lights

03. Hyperlove

04. Don't Care What's Next

05. The Years We Challange

06. Rain Talk

07. Is This The Highest Wave?

08. Knees On The Straw

09. Soul Exercise

10. Still At Heart

11. Summer Of The White Tiger

12. Undress Me Fast

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