Once Human
Evolution

2017, Edel Music
Metal

Recensione di Marta Scamozzi - Pubblicata in data: 20/01/17

Brutale.
 
Questo é l’aggettivo, sussurrato da una cupa voce sinistra durante la recente intervista, che Logan Mader ha scelto per definire il nuovo lavoro con la sua band post Machine Head.
“Evolution” è un concentrato di metal estremo arricchito da tecnicismi elaborati ma non ridondanti, che lo rendono un album apprezzabile da una vasta gamma di ascoltatori. Chi ha amato il controverso chitarrista fin dai tempi dei Machine Head non può fare a meno di apprezzare la sua rinascita musicale; tarda, considerando che prima di decidersi a ritornare sulle scene egli ha girovagato dietro le quinte del panorama musicale mondiale per una decina d’anni, e tagliente. 
 
I tecnicismi delle chitarre agguerrite accompagnano una voce graffiante appartenente, contro ogni pronostico, ad una dolce fanciulla che risponde al nome di Lauren Hart. 
Lugubri melodie sono accompagnate da un martellante doppio pedale in sottofondo. Le chitarre si amalgamano con gli oscuri elementi elettronici, tessendo una rete variopinta ed originale. 
I riff contorti che ricamano le lyrics nella strofa sono alternati ad orecchiabili linee di chitarra che, insieme alla cangiante voce di Lauren, raccontano un milione di storie diverse. 
Le violente linee di basso dominano spesso la linea melodica con quel loro curioso atteggiamento funky che, incredibile ma vero, contribuisce ad accrescere la brutale carica emotiva dell’ultimo lavoro dei Once Human. “Flock Of Flesh” apre l’album più che dignitosamente; seguono a ruota la sorprendente “Eye To Eye”, la secca “Mass Murder Frenzy” e la complessa “Gravity” che, probabilmente, si gioca il titolo di traccia migliore dell’album con la strabiliante traccia di chiusura: “Passenger”. 
 
Nonostante Mr. Mader abbia dichiarato di non essere cosciente di possibili influenze esercitate dai musicisti con cui egli collaborò durante gli anni lontano dalle scene, non si puó fare a meno di sentire qualche nota Gojiriana dietro i pentagrammi alla base di “Evolution”, se non altro, per la sapienza con cui la parte più oscura del metal è mescolata ad una tecnica originale ed impeccabile, creando una devastante carica emotiva. 




01. Flock Of Flesh
02. Eye Of Chaos
03. Mass Murder Frenzy
04. Gravity
05. Dark Matter
06. Paragon
07. Drain
08. Killers For The Cure
09. Passenger

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