"Verso l'infinito e oltre": potrebbe essere questo il modo perfetto per introdurre i Never Loved e la copertina del loro nuovo album "Over It". A due anni dall'EP d'esordio omonimo, il trio della Florida torna con il primo album in studio. Nonostante la giovane età e la poca esperienza (sono passati infatti solo tre anni dalla pubblicazione del primo singolo), la band ha le idee molto chiare su ciò che vuole esprimere e su come farlo. Ad esporsi a questo proposito, confermando una certa confidenza e consapevolezza nei propri mezzi, è il cantante Cameron Knopp, che presenta l'album affermando di voler "non mollare mai, lavorare sodo e andare avanti a prescindere da tutto".

Con questi presupposti, la pandemia non ha lontanamente scalfito l'animo alternative rock della band, che, in questo frangente, aggiunge qualche accenno di punk rock ed elettronica. Tutti i brani trasmettono la stessa energia selvaggia: "Hope I'm... Ok!" e "You're Killin Me" sono le due tracce emblema di questa voglia di cantare e scatenarsi come se fossimo ad un concerto o ad uno stadio. Con i cori e i ritmi incalzanti sembrerà di perdere la concezione della realtà, immersi direttamente nella musica senza moderazione. Non c'è uno schema da seguire, possiamo iniziare anche dall'ultima canzone per arrivare alla prima riuscendo a mantenere costantemente la stessa euforia. Anche quando vengono affrontati stati d'animo meno spensierati. "Sorry" è la dimostrazione lampante che i Never Loved non vogliono escludere il dolore o la tristezza ma le descrivono con un punto di vista diverso, come se ogni sconfitta fosse un'opportunità per un nuovo inizio. Il ritornello è molto orecchiabile e verrà voglia di cantarlo per tutta la giornata. Con dei toni un po' più tranquilli ci sarà "Autumn", unica ballad dell'album che preparerà per il gran finale. Tra le sonorità che ricordano i The 1975 e un'atmosfera onirica "Find Out" precederà "Downpour" che con il suo acquazzone estivo farà tornare purtroppo con i piedi per terra, ma con la possibilità di ricominciare da capo.

In conclusione con "Over It", i Never Loved ci hanno lasciato il loro biglietto da visita. Senza troppi artifici e colpi di scena hanno creato un lavoro ben articolato che riesce a resistere dall'inizio alla fine.