Tempo di esordio solista per Paletti, già bassista e cantante degli R’s, e per l’occasione il Nostro si mette completamente a nudo (è proprio il caso di dirlo, vista la cover) in “Ergo Sum”, un disco dalla funzione terapeutica, un diario sonoro che ci racconta le inquietudini dei giovani under 30 dei giorni nostri: dall’esterno della situazione politica all’apparenza immobile ed inamovibile (l’incipit “Cambiamento”), fino all’interiorità della propria educazione sentimentale (“Senza Volersi Bene”).
Il tutto vestito di un indie pop fortemente venato verso l’arrangiamento elettronico, una svolta modernista che fa capolino nel raggae di “Portami Via”, nell’urgenza praticamente rock di “Mi Son Scordato Di Me”, nella Bersaniana solarità della già citata “Senza Volersi Bene”, fino alle immancabili ballad più intimiste (a titolo di esempio, la conclusiva “Fantasmi”). Il gioco, all’inizio, è decisamente sfizioso: si respira questo forte intento, da parte di Paletti, di fondere la classica melodiosità all’italiana con un certo gusto musicale decisamente esterofilo, per costruire un gioco di contrasti che, perlomeno nella prima metà d’opera, convince e diverte senza alcuna fatica. Poi, però, da “Angelina” in giù il manierismo prende il sopravvento, e purtroppo si sfocia in ingenuità e facilonerie estremamente prevedibili, figuratevi se divertenti.
Vogliamo comunque dare fiducia a Paletti, perché l’impressione generale, al termine dell’ascolto di “Ergo Sum”, è quella di trovarsi di fronte al cantautore dalle ottime potenzialità, ancora però non completamente espresse. Il candore dell’anima, tuttavia, è già visibile adesso attraverso la pelle; semmai, attendiamo di sentirlo sporcato da un innocente velo di malizia.