Matthew Lee
PianoMan

2018, Universal Music
Rock

Recensione di Ilaria Pia - Pubblicata in data: 17/02/18

"PianoMan" è l'ultimo lavoro di Matthew Lee, pianista pesarese da tempo noto nel mondo del jazz/blues internazionale che finalmente sta conquistando anche il pubblico tricolore. Con questo suo quarto album, il primo prodotto con Universal Classic, il musicista ha ufficializzato il suo ingresso nel mondo delle major discografiche.
 
 
"PianoMan" è un album spumeggiante, vivace e pieno di energia. Trasportati dalle note del piano e dai ritmi rock'n'roll, è facile venir proiettati nel bel mezzo di una pista da ballo anni ‘60.  Ma il disco in questione, presentatoci dall'artista in carne ed ossa, è molto di più di questo ed è difficile inquadrarlo in un solo genere. Rockabilly, classica, pop e blues si amalgamano in un coacervo coerente, dando vita a ciò che possiamo definire un unicum nella scena musicale odierna. Diciassette piste eterogenee scandiscono un avvicendarsi di pezzi vocali e tracce puramente strumentali, brani inediti e cover di artisti, classici e non, tra cui Bruno Mars, George Harrison, Bobby Darin, Nancy Sinatra, Kurt Weill e Gioacchino Rossini.
 
 
L'opener "Rock On Classic" racchiude in sé quello che è lo spirito del platter: attraverso improvvisazione e virtuosismi pianistici, si alternano in modo efficace motivi rock'n'roll a temi classici. Ascoltando il pezzo è impossibile non riconoscere i chiari rimandi alle note di "Per Elisa" (Beethoven) o "Libertango" (Astor Piazzolla), sapientemente racchiuse in un misto di cadenze e scale propinate da consumato Chuck Berry.  Da improvvisazioni sugli 88 tasti passiamo a composizioni come "Hey Ho", dal carattere più moderno, ritmato, unico pezzo dove il piano non spicca.  La corsa rallenta con "La Più Bella Canzone D'Amore", una ballata, decisamente pop, in perfetto stile melodico italiano, che forse un po' stona col resto del lotto, ma è più vicina concettualmente al precedente lavoro "E' Tempo D'Altri Tempi".
 
 
"Eight Years And Counting" e "She" vivono ancora  di battiti popular, a cui si accostano frammenti più funky come "Just The Way You Are" (Bruno Mars) e pezzi di puro rock'n'roll, come il singolo "Steal A Kiss". Brani di natura così diversa possono incontrare più o meno i gusti dell'ascoltatore: si può amare una traccia e odiare la successiva, ma, se c'è qualcosa che non si può negare, è l'elevata qualità musicale complessiva dovuta principalmente alle eccellenti abilità pianistiche del musicista. È infatti la presenza costante e invadente del piano ciò che maggiormente accomuna le tracce. Gli arrangiamenti rock'n'roll, i ritmi sincopati, le sonorità del piano e degli ottoni fanno da funzionale trait d'union, tanto che l'accostamento di canzoni appartenenti a mondi ed epoche differenti risulta tutto sommato sensato.
 
 
La scelta dei brani, che a prima vista può apparire quasi casuale, è in realtà una selezione fatta dallo stesso Matthew Lee, che, attraverso i tasti del suo pianoforte, parla di sé, suonando quella musica che più ama e meglio lo rappresenta. Artista, strumento ed album si fondono, identificandosi l'uno nell'altro e ci mostrano una performance degna di un musicista definito dalla stampa "genio del rock'n'roll": un vero e proprio Pianoman.

 






01. Rock On Classic
02. Splish Spalsh
03. Just The Way You Are
04. Hey Ho
05. Piano Wizard #1
06. La Più Bella Canzone D'Amore
07. Mack The Knife
08. Eight Years And Counting
09. Give Me Love
10. Piano Wizard #2
11. She
12. La Mia Sofia Loren
13. These Boots Are Made For Walking
14. Piano Wizard #3
15. Steal A Kiss
16. Living A Miracle
17. Rossini's Tarantella

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