Radar Men from the Moon
Subversive I

2015, Fuzz Club Records
Psychedelic Rock

Recensione di Riccardo Coppola - Pubblicata in data: 31/10/15

Il rumore. I Radar Men From The Moon suonano chitarre che paiono lacrimare note, vittime incolpevoli di indelicate plettrate, amplificate da impietose e distorte effettistiche industrial. Un krautrock che incontra una malata versione dello shoegaze e del post, un'escursione incauta dei Sunn O))) in uno stanco, strascinato postumo di rave party.

La sperimentazione. "Subversive I" è un disco che parte al rock ma che -dichiaratamente- si pone come obiettivo quello di riscrivere la storia di una band legata ai sicuri canoni della psichedelia strumentale. Lo fa nel suo costante tentativo di ricreare atmosfere pesanti, plumbee, minacciose, legando le note con penetranti leccate di basso, affidandosi a sonorità da androidi impazziti come gli Ozric Tentacles, immergendosi negli astrattismi come i Tangerine Dream.

L'ossessività. I 4/4 non vengono mai abbandonati nelle quattro tracce che costituiscono l'opera (prima di una trilogia), le battute si fondono l'una all'altra in un ripetitivo continuum che crea spersonalizzazione, alienazione, angoscia. Tra plettrate a vuoto, allarmi, beat semi-elettronici.

Rumore, sperimentazione, ossessività: "Subversive I" ha un approccio aggressivo, violento, pare aprire fin da subito una guerra con chi l'ascolta, creando una barriera sonora che ha un suo indiscusso fascino, ma che è tristemente fin troppo impenetrabile. Succede che nel mezzo di "Deconstruction" o di "Hacienda" elementi industrial spicchino e riescano ad accendere la desolazione di un paesaggio musicale inauditamente spoglio. Succede che praticamente in qualsiasi altro momento, tra sessioni di tre, quattro o cinque minuti in cui viene ripetuto uno stesso riff fatto del nulla, ci si chieda amaramente quanto tempo valga la pena dedicare a un disco incredibilmente ermetico, ma dal quale non si riesce a estrarre alcun messaggio, alcun significato.



01. Deconstruction
02. Habitual
03. Neon
04. Hacienda

Intervista
Anette Olzon: Anette Olzon

Speciale
L'angolo oscuro #31

Speciale
Il "Black Album" 30 anni dopo

Speciale
Blood Sugar Sex Magik: il diario della perdizione

Speciale
1991: la rivoluzione del grunge

Speciale
VOLA - Live From The Pool