Rage
Seasons Of The Black

2017, Nuclear Blast
Power/Thrash Metal

"Season Of The Black" ci consegna una band carica a mille, fortemente adrenalinica e in grado di scatenare headbanging sotto al palco come ai vecchi tempi
Recensione di Federico Falcone - Pubblicata in data: 27/07/17

Affermare che i Rage stiano vivendo una seconda giovinezza è forse esagerato, ma non del tutto sbagliato. Certo, dopo trent'anni sulle scene, la fama e l'esperienza della band tedesca sono ben consolidate, ma l'ingresso in line up di Vassilios ‘Lucky" Maniatopoulos (batteria) e di Marcos Rodrìguez (chitarra) , avvenuto con il precedente "The Devil Strikes Again" - uscito solamente quattordici mesi fa - , sembra aver ridato entusiasmo al caro vecchio Peavy. Proprio il musicista tedesco, infatti, attraverso le pagine di SpazioRock ha rivendicato con orgoglio la scelta dei suoi nuovi compagni di squadra, testimonianza inequivocabile del grande affiatamento venutosi a creare all'interno del trio (clicca qui per leggere l'intervista). Ai più maliziosi e malfidati potrebbero sembrare dichiarazioni di facciata rilasciate per "vendere" meglio la band facendo leva sul legame personale interno al gruppo, ma non è così.

 

"Seasons Of The Black", questo il titolo del nuovo album, è un disco solido, diretto, potente, e in grado di sposare alla perfezione lo stile old school della band con elementi più moderni. Pubblicato per Nuclear Blast e registrato presso i Megafon Studios di Burscheid in Germania e presso i Soundchaser Studios di Zandhoven in Belgio, vede nella produzione, curata dal trio stesso, un valore aggiunto. Per Peavy, infatti, dare una "rinfrescata" al proprio sound era diventato un passo inevitabile, non fosse altro per dare una svolta a quella situazione di impasse nella quale si trovava fino a qualche anno fa. Ecco perché parlare di "seconda giovinezza" non è poi così un azzardo. Perché per sua natura la musica è strettamente legata al concetto di evoluzione e, quindi, in quanto tale, necessita di trovare nuovi sbocchi e soluzioni per non restare confinata a un tempo e uno spazio ben precisi. Tra gli episodi più riusciti troviamo la title track, "Season Of The Black", che col suo ritmo di batteria serrato, unito a un riff di chitarra al fulmicotone, potrebbe tranquillamente essere il pezzo con cui aprire i futuri show; "Time Will Tell", invece, è, probabilmente, il potenziale singolo del disco, in perfetto stile Rage e con la voce di Peavy a farla da padrone; "Justify" si fa apprezzare per i suoi connotati epici e per il gran lavoro svolto alla sei corde, oltre che per le melodie ruffiane e accattivanti. A detta di chi scrive, le tracce sopra citate sono le più interessanti di un album che, però, non si limita a singoli episodi ma che, anzi, convince proprio per la continuità al suo interno.

 

In conclusione, "Seasons Of The Black" ci consegna una band carica come mai, fortemente adrenalinica e in grado di scatenare l'headbanging sotto al palco come ai vecchi tempi. Welcome back, dunque, ne avevamo davvero bisogno!





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