Ravenscry
The Attraction Of Opposites

2014, Revalve Records
Alternative Metal

Recensione di Stefano Torretta - Pubblicata in data: 01/06/14

Con solo due album (ed un EP) alle spalle, i milanesi Ravenscry ci mostrano come la voglia di sperimentare ed una ben chiara direzione d'intenti possano dare la vita ad un album estremamente coinvolgente, lontano dalle posizioni fossilizzate di molti loro colleghi. L'intelaiatura di elementi melodic death metal e gothic sulla quale i cinque musicisti intessono le loro trame musicali non è il punto d'arrivo sul quale ristagnare, bensì un semplice punto di partenza dal quale far partire variazioni che esplorino i limiti del genere. Anche solo andando a riascoltare il loro precedente lavoro ("One Way Out", 2011) ci si può rendere conto dell'enorme crescita che questi giovani musicisti hanno avuto nel breve lasso di tempo tra i due album, con il primo ancora molto convenzionale, mentre questo "Attraction Of Opposites" brilla di una nuova consapevolezza.

 

Prima ancora di parlare di musica, la band meneghina si presenta al grande pubblico con un album concettualmente interessante, strutturato in modo tale che le prime sei tracce siano opposte alle ultime sei, con il settimo brano "Cynic" che fa da sintesi alle due differenti direzioni. L'innegabile punto di forza dei Ravenscry è la voce della cantante Giulia Stefani, che nel corso delle tredici tracce riesce ad esprimere tutta un'ampia gamma di emozioni, distaccandosi così dal cliché comune delle cantanti femminili di gruppi di matrice gothic: "Luxury of a Distraction" e "The Witness"ci mostrano la sua componente più energica e debordante; in "Alive" appare più sofferta ed intimistica; in "Living Today" si distacca completamente dallo stile metal per approdare verso lidi più vicini al jazz; in "Third Millennium Man" si vela di echi swing; con "Noir Desire" si tinge di cupezza. La peculiarità della voce Giulia Stefani è proprio il fatto che, sebbene sia perfettamente integrata nell'ambito metal, sembra giungere da un ambiente esterno a questo, molto più vicino agli ambiti soul o swing, riuscendo così ad aggiungere quel pizzico in più che rende la sua voce più interessante rispetto ad altre sue colleghe magari più quotate ma ormai ingabbiate in un ruolo che continua a ripetersi senza variazioni.

 

In un'ottica puramente musicale, "Attraction Of Opposites" si rivela come l'unione di partiture melodic death metal con elementi gothic, come già anticipato negli scorsi paragrafi. Detto così sembrerebbe la solita copia slavata di idee riciclate ormai da oltre quindici anni, ma la forza su cui si basa l'album è l'estrema cura prestata in sede di scrittura unita ad una voglia di osare e di tentare nuove vie. Basta ascoltare "Living Today" ed il suo intermezzo swing per rendersi conto della bravura nell'integrare un momento così di rottura nell'economia del brano. O ancora il tocco jazz che impreziosisce "Alive", ancora una volta perfettamente amalgamato ai passaggi più heavy delle chitarre elettriche. Anche quando il brano gira entro binari più canonici ("Touching the Rain") le variazioni di sonorità e ritmiche danno vita ad una composizione complessa ed articolata che risulta ben superiore alla media.

 

I Ravenscry hanno dalla loro una cantante d'eccezione e una voglia di sperimentare e di non fossilizzarsi su posizioni che ormai non hanno più nulla da dire e si rivelano in questa prima metà del 2014 come una delle formazioni (italiane o straniere) da tenere d'occhio per i possibili sviluppi futuri. Già la crescita vista nel giro di soli tre anni fa ben sperare per il loro futuro e con il supporto di pubblico e di critica (cosa non facile nella nostra piccola Italia) potrebbero insidiare band più famose ma interessate più alla fama che a mantenere la propria musica su alti livelli.





01. Luxury of a Distraction
02. The Witness
03. Missing Words
04. Alive
05. The Big Trick
06. Touching the Rain
07. Cynic
08. Living Today
09. Third Millennium Man
10. Noir Desire
11. Ink
12. Your Way
13. ReaLies

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