"Don't leave home again
If empathy takes energy
Prima che col termine emo, nell'accezione più comune, ci si riferisse a band come i My Chemical Romance, i primissimi Fall Out Boy o i Panic! At The Disco, erano ben altri i nomi accostati a questo genere. Verso la fine degli anni '90 negli Stati Uniti prende vita una corrente alternative detta midwest-emo, che attinge a piene mani dalle sonorità indie-rock e dalle articolate strutture del math-rock. Sono gli American Football di Mike Kinsella, un gruppo di tre amici che hanno appena terminato il college, l'emblema di questo sottogenere: in particolare, il loro primo e omonimo album in studio, "American Football", rappresenta un punto di riferimento per il neonato midwest-emo, e, a lungo termine, anche per l'ondata emo successiva, che ne conserva, tuttavia, ben pochi elementi.
All'ascolto, una prima caratteristica che non può passare inosservata è una forte sensazione di malinconia di fondo, trasmessa tanto dalle parole pronunciate da Kinsella quanto dagli strumenti magistralmente suonati e legati tra di loro. Non meno rilevanti sono i cambi di tempo, che si alternano tra pari e dispari, e che fanno da tappeto a testi non particolarmente espliciti, ma estramente evocativi. Già l'opener "Never Meant" fa intendere perfettamente che questo non sarà il classico disco emo che strizza l'occhio al pop-punk tanto in voga al momento, ma qualcosa di molto diverso e inaspettato, basti pensare che "Never Meant" è di gran lunga la traccia più omogenea e easy listening del disco. Dopo questo antipasto degno di nota, l'album entra nel vivo con due tracce dalla qualità altissima: "The Summer Ends" e "Honestly?", caratterizzate da arpeggi di chitarra raffinatissimi, la voce di Kinsella delicata al punto giusto, i già menzionati cambi di tempo e gli arrangiamenti che producono costantemente atmosfere magnifiche: è inevitabile venire catapultati e intrappolati in questo turbinio di parole e suoni, dalla magia malinconica degli American Football. Finisce l'estate, svanisce l'adolescenza: questa è la semplice ma efficace metafora che i tre evocano ("honestly I can't remember teen dreams, all my feelings and the meanings"), racchiudono con queste parole il pessimismo di molti individui che, terminati gli anni spensierati del liceo, devono iniziare a pensare a un futuro che spesso appare indefinito e meno gioioso rispetto agli anni appena lasciati alle spalle. In questo quadro ben poco luminoso, si inserisce la strumentale "You Know I Should Be Leaving Soon", l'ennesima riprova del particolare gusto musicale della band americana, e che fa da preludio alla buia "But The Regrets Are Killing Me", con la quale entra in gioco l'elemento dei risentimenti a gamba tesa, senza preavviso ("standing alone again, distant and dissatisfied"). Il pessimismo è ora avvolgente in ogni singolo elemento, e anche la successiva "I'll See You When We're Both Not So Emotional" conferma questa tendenza in modo forte, trattando ora il tema di una coppia che non riesce più a parlarsi perché entrambi sono troppo emotivi, fragili e con forti risentimenti.