L’EP "(This is) Heaven" racchiude in 6 tracce l’essenza dei Young Culture: un pop-rock magnetico che tende al pop-punk, dotato di una linea melodica che garantisce da subito un sound gradevole, non eccessivamente complesso ma comunque efficace. Le sonorità delle chitarre si uniscono spesso a metriche rap che strizzano l'occhio anche al Nu Metal, per un EP che dà piena prova delle capacità dei giovani ragazzi di Albany, appena ventenni, che si affacciano sulla scena con uno stile energico e variegato.
L’omonima "Heaven" è un inizio ricco di pathos e, seppur canonico nelle sonorità, convince per la sua robustezza. “Breath in” flirta con dei powerchords da “college punk” sullo stile Yellowcard e pur non suonando ispiratissima fa comunque il suo dovere. "21 Days" convince di più con la sua intensa sezione ritmica e l'ottima prova delle chitarre che costruiscono un sound corposo ma comunque sempre leggero. “Never Change” dà prova dell'anima più melodica della band, rappresentando una graziosa parentesi di questo EP la cui conclusione, affidata a “Drift”, ripropone i medesimi elementi della opening track senza ridisporli eccessivamente. Un finale ad anello tiepido, che delude un po' le aspettative.
"(This is) Heaven" è un biglietto da visita immediato e che appassionerà i fan del genere, con uno stile energico, semplice e pulito. La vera prova del 9 si vedrà però quando gli Young Culture si misureranno con il loro primo long playing. Le premesse per una scintillante carriera però sembrano esserci tutti.