Killer Be Killed
Reluctant Hero

2020, Nuclear Blast
Groove Metal

I Killer Be Killed risalgono sul ring con "Reluctant Hero", un altro gancio senza guantone in bocca alla consuetudine musicale.
Recensione di Giampiero Pelusi - Pubblicata in data: 21/11/20

La storia della musica ci insegna che molti progetti suggestivi, che prevedono la collaborazione di rinomati musicisti pescati da band di culto mondiale, nascono per sfamare la voglia di nuove sfide degli artisti e gli stomaci borbottanti dei fan. Questi supergruppi, infatti, non sono poi così tanto difficili da scovare nella scena e molto spesso saltano fuori dal cilindro in combinazioni assai fantasiose. Ne consegue, quindi, che queste "riunioni straordinarie" difficilmente si ritrovano in sala di registrazione per più di una volta poichè, appunto, rimangono degli esperimenti che conservano il loro fascino nel loro essere una breve fuga dalla routine musicale.

 

Non sono però dello stesso parere i Killer Be Killed, prodotto della vigorosa collaborazione tra Greg Puciato (The Dillinger Escape Plan), Troy Sanders (Mastodon), Max Cavalera (Sepultura, Soulfly, Cavalera Conspiracy) e Ben Koller (Converge). Giunti ormai al loro secondo LP sotto Nuclear Blast, i quattro istrionici musicisti risalgono sul ring con "Reluctant Hero", un altro gancio senza guantone in bocca alla consuetudine musicale.

 

Stiamo parlando di un album corposo e statuario e le iniziali "Deconstructing Self-Destruction" e "Dream Gone Bad" ne suggellano la consistenza. Chitarre rombanti a richiamare il groove/thrash metal di metà anni '90 e ritornelli orecchiabili cementano le fondamenta di questi due pezzi. Le voci si alternano, facendo sì che ogni traccia presenti vari approcci: più morbido e caldo quello di Troy Sanders, più avvolgente e schizzato nel caso di Greg Puciato e, per finire, più brutale e gutturale l'impatto di Cavalera. Un mix funzionale e spaventosamente conciso, come si può notare nella devastante "Inner Calm From Outer Storms", dove acidità e spietatezza si altenrnao, componendo un pezzo al tritolo. Il quartetto non ci lascia privi di tracce più hardcore come "Filthy Vagabond" e "Animus", dove Ben Koller detta legge tessendo una base ritmica tritaossa di animo thrash metal.

 

In generale il disco propone perlopiù un pattern robusto fatto di mid-tempo energici a cui si susseguono accelerazioni fulminee e momenti di stallo: "From a Crowded Wound" e "The Great Purge" ne sono un chiaro esempio, con piccole frecciatine a richiamare lo sludge dei Corrosion Of Conformity di "Deliverance". Contrariamente da quanto i presupposti possano far pensare, i quattro spalancano le finestre per far penetrare un po' di melodia, rintracciabile in molti ritornelli e intermezzi a tamponare l'asprezza che governa il plot. A placare l'atmosfera, almeno apparentemente, c'è la title track, ultimo scoglio di questo mare in tempesta, in cui i ritmi si fanno più blandi, le voci si abbassano per alleviare il bruciore delle corde vocali e un sontuoso riff centrale, così maestoso e allo stesso tempo rassicurante, mette fine ai giochi, infiocchettando un pezzo struggente, che brilla ardentemente per poi spegnersi, raffreddando un'aria rimasta incandescente per circa cinquanta minuti.

 

"Reluctant Hero" è un colosso di marmo che svetta imperioso e minaccioso sulle nostre teste e proprio per questo non è in alcuna maniera un disco di facile ascolto: se, inserite le cuffie, ci si aspetta di comprendere fin da subito la natura di questo lavoro, si rischia di abbandonare alla quarta traccia. Questo perchè l'album risulta veramente denso di "informazioni" musicali, riff, giochi di voci, ritmi altalenanti. Ogni piccolo passaggio ha una sonorità particolare e la commistione di quattro grandi artisti, ognuno con il suo fardello di creatività, non può che procreare un lavoro così impetuoso. Disco consigliato? Assolutamente sì, ma promettetevi un approccio lento e più elaborato. "Reluctant Hero" è un ottimo album, pesante e furioso come un toro: una volta domato, non potrà che regalarvi soddisfazioni.





01. Deconstructing Self-Destruction
02. Dream Gone Bad
03. Left Of Center
04. Inner Calm From Outer Storms
05. Filthy Vagabond
06. From A Crowded Wound
07. The Great Purge
08. Comfort From Nothing
09. Animus
10. Dead Limbs
11. Reluctant Hero

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