C'è qualcosa di vitale nella musica.
Ciò che vorrebbe cercare di spiegare nella sua introduzione lo scribacchino mieloso di cui sopra è esattamente ciò che pensa lo stesso razional imbrattacarte, ora intento a scrivere il corpo di questa recensione. Può cambiare la prospettiva ma per la musica il ragionamento è sempre lo stesso. Tutto questo scaturisce da questo primo EP della band pistoiese, questo “Fragments” che, pacato e taciturno, è riuscito ad arrivare alla vita. Un EP nato dalle foglie decadute di un autunno ora lontano, forse un freddo inverno, sicuramente distante dalla stagione che sta per attanagliare la nostra penisola (basta dare un’occhiata al video di “I Burn in Her Flames”). Quattro tracce scritte lungo gli anni, per lo più da chi ci mette la voce in questo progetto. Scritte di primo pugno da Davide Marzocchi, deus ex machina dell’intero progetto che carica sulla sua voce grave (abile in growl e pulito), l’interpretazione di ogni singolo brano. Il risultato é un sound squisitamente intimista (il pathos strumentale della title track) che solo alcune volte ricerca la sua parte più pesante (“Dance Of The Waterfall”). L’apporto del bassista Francesco Fambrini e del batterista Andrea Aquino non fa altro che accentuare l’oscurità e l’intimità che aleggia intorno all’intero lavoro. Capita però che esplorando una vasta gamma di particolarità ridimensionate, il gruppo accalappi tentazioni che attraversano gli spartiti dei Woods Of Ypres, spoken words tanto care ad un Stainthorpe (My Dying Bride) o la decadenza sonora ma atmosferisca dei tedeschi Empyrium, riuscendo ad imbastire “Winter's Mouring”, piccola perla dell’intero EP. Per ora si tratta di un piccolo passo é vero, solo il tempo potrà dirci dove quest’ introspezione musicale porterà i Remnants Of Autumn che, pur non presentando nulla di nuovo, riescono a farsi apprezzare più volte durante l’ascolto. Non ci rimane che attendere un full-length, le carte in tavola certo non mancano.