Tutto è distorto, perchè la chiave di questo disco è la distorsione più estenuante. E come potrebbe essere altrimenti? È questo il dogma dello Shoegaze, quel Noise Pop melanconico e psichedelico non troppo distante dalla lungimiranza dei correlati Velvet Underground o Sonic Youth, giusto per citare un paio di mostri sacri dando una direzione ipotetica a questo album imprevedibile e surreale.
Rev Rev Rev è un’idea sonora che gravita attorno all’omonimo quartetto modenese a cui fanno capo Laura Iacuzio e Sebastian Lugli, i quali coadiuvati da un componente artisticamente discutibile ma in questo caso essenziale (una noise-machine autocostruita denominata “Sonic Kalashnikov”) condensano in nove brani carichissimi di materiale la loro identità sonora, un globo di mistero e fascino in cui perdersi è facile e da cui si può trarre grande ispirazione. Il disco è diretta coseguenza dell’EP “Hypnagogic Visions”, uscito lo scorso Settembre, che dispone ordinatamente tutti i presupposti generici per ulteriori evoluzioni artistiche.
Giocololeria di effetti pirotecnici pilotata dalla squadratura del Garage: i penetranti cori femminili che si spengono nella robotizzazione di graffianti suggestioni ritmiche illuminano istantanee fumose, più che distorte, allungate e opacizzate da chi crede nell’utopia di poter deformare lo spazio ed il tempo. Un bell’esempio di creatività ai margini del Rock più artificiale e macchinoso.