Eagleheart
Reverse

2017, Scarlet Records
Power Metal

Recensione di Riccardo Marchetti - Pubblicata in data: 16/08/17

No signori, il metal non va in vacanza, tanto meno il power con i suoi ritmi rapidi e cavalcanti. A contribuire alla proposta estiva per quanto riguarda il genere in questione ci pensa l'incisione dei cechi Eagleheart, ormai alla loro terza release. La band, ancora una volta coadiuvata da Roland Grapow (ex-Helloween, Masterplan), in veste di produttore, sceglie di proseguire sulla via delle precedenti uscite, mantenendo uno stile melodico ispirato alle realtà storiche del genere, ma gradevolmente contaminato anche da inserti più recenti, soprattutto per quanto riguarda la sfera progressive.

 

Durante l'intera durata è facile constatare come la band di Roman Sáček si sia sforzata di tenere alto il ritmo. E stavolta la velocità non è un assoluto, ma vuole essere una piacevole costante: si riesce a tirare il fiato in veloci sipari delle stesse con piccoli intermezzi, a volte orchestrali, in altri casi acustici. Sono momenti per lo più fugaci: poco dopo infatti la batteria segna il riprendere ritmato della traccia. Detto questo i musicisti non dimenticano di lasciare il dovuto spazio alla tecnica e alla precisione esecutiva. I brani sono ben articolati e per quanto certi elementi inevitabilmente possano sembrare ripetitivi a livello stilistico, in realtà non sono mai banali. Vero: più varietà compositiva avrebbe senza dubbio giovato all'ascoltatore (soprattutto verso chi non si avventura spesso sulle frequenze power metal), ma non possiamo certo dire che l'incisione sia priva di verve. Al contrario risulta tecnica al punto giusto e avvolgente.

 

Il timbro è quasi sempre pulito, sono estremamente rare le puntate in growl, le quali si mantengono sullo sfondo, soprattutto durante la galoppante "Healing The Scars". All'interno dei pezzi si inseriscono bene gli assoli di chitarra, articolati ma non eccessivi, fanno il loro dovere in poche parole, come è evidenziato nella title track "Reverse". Un discorso a parte la merita la bonus track, la dodicesima "Erased": pianoforte cullante e voce dominano i primi passaggi, irrompono successivamente chitarra, basso e batteria, senza però stravolgere il sapore malinconico della traccia. Da sottolineare come la voce solista venga in alcuni casi ben sorretta da altri inserimenti vocali, creando un ottimo effetto di sovrapposizione e di doppia realtà.

 

Ci troviamo davanti a una lavoro probabilmente più adatto a un pubblico che solitamente si orienta verso queste latitudini musicali. Merito degli Eaglehart essere riusciti a fondere ingredienti già ben noti ai fan del prog-power senza però che questi risultino una scrollata di spalle annoiata. La familiarità di certe soluzioni, ormai difficilmente inevitabile nel power, è controbilanciata dalla crescente perizia con cui la natura prog ha saputo aggiungere quei frangenti che incuriosiscono l'ascoltatore, costringendolo a far ripartire il disco non appena conclusosi. Quasi fosse una caccia a quel tesoro che riluce sotto molteplici strati sonori.

 

Una pubblicazione onesta, godibile e ben eseguita. Senza filler.





01. Awakening
02. Until Fear Is Gone
03. Healing The Scars
04. All I Am
05. Palace Of Throughts
06. Revers
07. Erased From Existance
08 Mind To Decipher
09. Endless
10. Enemy Within
11. Painting The Shadows By Light
12. Erased

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