Rubbish Factory
The Sun

2013, Modern Life
Stoner

Recensione di Alessio Sagheddu - Pubblicata in data: 03/12/13

Sulla nostra scrivania stavolta è adagiato un album tanto colorato nel suo artwork quanto criptico nel suo significato, come uno di bimbi protagonisti del film “The Grudge”. Evitiamo però di perderci in chiacchiere: il nome che campeggia in copertina è Rubbish Factory e a quando pare cela dietro sé due italianissimi musicisti, Marco Pellegrino e Gabriele Di Pofi. “The Sun”, questo è il titolo del loro primo inciso, attraverso ben undici tracce, ripropone non solo una certa densità stoner figlia di Josh Homme & co. ma anche una distorsione rock ereditata dagli Arctic Monkeys.

Ad accoglierci e a farci accomodare è la prima traccia “Bamsa” (accompagnata anche da un video), prigioniera di una torre musicale al comando di un rullante e di una singhiozzante prova alla chitarra, ben più “corposa” dello spartito di batteria. Quando arriva il turno di “Vick” le nostre orecchie riscoprono l'emozione che provoca lo scoppiettare continuo di un camino, subendo - senza opporre resistenza - il fascino sinistro del brano, che in alcuni frangenti ci ricorda la stregata prova dei Quuens Of The Stone Age in “Burn The Witch”. Passiamo così dalle ritmiche simil-AC/DC di “Save Me” al mistero vocale - e non solo - che aleggia intorno all'ottima “Wires,” mentre l'intermezzo - naturalmente meno pesante in questo caso - di “Stand Up, Sit Down” ci suggerisce una somiglianza ritmica con “Piss” dei Pantera. “Dance With Silence In An Old Ghost Movie” si dimostra invece, già dall'intro giocoso con i tom della batteria, una delle tracce meglio riuscite.

È nostro dovere ammettere che, sebbene l'album scorrerà liscio all'ascolto, si sente la mancanza di qualcosa in questa prima prova dei Rubbish Factory. Quel qualcosa che, alla resa dei conti, non lo fa decollare. Forse in futuro il duo dovrà staccarsi da quanto fatto dai Queens Of The Stone Age e cercare di prendere una strada personale, anche viste le buone idee dimostrate a questo giro. Ci sentiamo di dare un incoraggiamento ai Rubbish Factory, a patto che in futuro l'originalità regni sovrana.



01. Bamsa
02. Piece Of Cake
03. Vick
04. Save Me
05. Darwin
06. Wires
07. Born In White
08. Stand Up, Sit Down
09. Dance El Washinghton
10. Dance With Silence In An Old Ghost Movie
11. Mountains And Dragons

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