È uscito qualche giorno fa "Delone" (si legge come si scrive), terzo lavoro dei Sacri Cuori che spingono la loro sperimentazione Folk un passo avanti rispetto al precedente lavoro "Rosario". Lontani da un intento esclusivamente revivalistico, i Sacri Cuori ci propongono un album multiforme che esplora vari aspetti, alcuni già percorsi dalla band romagnola, (come l’approccio fondamentalmente strumentale ed il sound che rivisita in chiave contemporanea un sound proveniente dagli 60/70 italiani) ed altri nuovi che aprono più ampi orizzonti verso il mercato estero da sempre più interessato a questo progetto rispetto a quello italiano.
Almeno tre sono gli elementi di novità. I Sacri Cuori si cimentano finalmente con la canzone (in Una Danza con alla voce l’italiana Carla Lippis), ci propongono sonorità Surf (con la bella Bendigo in apertura) e la struttura dell’album che somiglia molto ad una colonna sonora con parti parlate tra un brano e l’altro a scandirne ritmicamente i tempi. "Delone" non è un viaggio nel passato della musica italiana; non è una cartolina da Intervallo Rai. "Delone" è un album contemporaneo in cui vari stili, varie epoche, varie culture si incontrano qui e oggi per respirare la stessa aria sfruttando, rivisitandole, rodate strutture folk che sono marchio di fabbrica della band.
I Sacri Cuori sono la prova che si può essere originali e proporre qualcosa di diverso pur suonando come si faceva 40 anni fa, ma non quello che si suonava 40 anni fa. Ed a riprova che il loro mondo musicale è maggiormente apprezzato all’estero piuttosto che sul suolo natio ci sono le numerose collaborazioni all’album: Steve Shelley (Sonic Youth), Evan Lurie (creatore di numerose colonne sonore per Tucci, Buscemi e Benigni) e Marc Ribot, Howe Gelb (Giant Sand).
I Sacri Cuori saranno presto in tour.Se passano dalle vostre parti, prendete un salame un boccia di lambrusco e andate a sentirli.