L'album esordisce con grinta, stracciando il laconico silenzio che circonda l'ascoltatore: "The Answer", primo brano dell'album, prende infatti il via con un'intro di chitarre distorte, affiancate poco dopo dalla splendida voce di Camille Berthomier alias Jehnny Beth; l'aggressivo romanticismo delle Savages si sprigiona così fin dai primi secondi d'ascolto in un vero e proprio turbinio di suoni che avanza fino alla seconda traccia, "Evil". L'atmosfera che si diffonde nell'ambiente ascoltando questo "Adore Life" è quella tipica della cinematografia dei primi anni '60, totalmente in bianco e nero: e di certo non potrebbe essere altrimenti, in quanto è questo l'elemento preponderante dello stile Savages. Il lavoro racconta anche la drammaticità della vita, espressa in maniera decisa nel brano "Adore", una coinvolgente ballad dal contenuto assai struggente: "I understand the urgent of life, in the distance there is truth which cuts like a knife". Il riferimento a quella che Totò definiva come "una livella" è chiaro: la morte è l'unica certezza nella vita dell'uomo, si può presentare in qualsiasi momento, ed è proprio ciò che porta a gridare "I adore life", "io adoro la vita". Il calore sentimentale non osa calare, anzi si rinvigorisce con "When in Love": si raccontano quelle che sono le sensazioni provate "quando si è innamorati" contro le quali si combatte usando un noise rock espressivo e denso di significato.
In conclusione: le aspettative per il secondo album delle Savages erano davvero altissime e non sono state disattese. Un album tutto da ascoltare ed apprezzare che fa compiere alla band un vero e proprio salto di qualità. Riaffermarsi dopo il già apprezzato "Silence Yourself" non era facile, ma "Adore Life" è riuscito a regalare nuove ed intense emozioni.