Savn
Savn

2014, CDR Records
Symphonic Folk Metal

Recensione di Andrea Mariano - Pubblicata in data: 18/01/15

Una doppia cassa che non la fermi nemmeno con le fucilate a dieci centimetri di distanza, chitarre dritte che non si scollano dai loro cinque accordi, una voce angelica ma che non ha capito che sussurrare per cinquanta minuti interi non è sensuale, né evocativo, ma solo noioso.

Non bastano le atmosfere celtiche dei cori e dei violini a salvare l’opera prima dei Savn, e non basta neppure il gorgoglio (chiamarlo growl è troppo) della voce maschile che di tanto in tanto salta fuori. Quest’album non dice nulla, se non che le poche idee valide (“I Am Free” sembra un demo dei Nightwish, solo con meno orchestrazioni) naufragano velocemente tra linee vocali interessanti ma interpretate in maniera a dir poco piatta, ed un innesto di “growl” che, oltre ad essere superfluo, è anche eseguito piuttosto maldestramente. Persino “Sorrowful”, potenzialmente il brano migliore della proposta, soffre dell’incapacità da parte della cantante Carmen Elise Espenæs di essere incisiva nei ritornelli. Facciamo fatica ad illustrarvi ulteriormente “Savn”, perché non vi è nulla di esaltante, e neppure qualcosa di drammaticamente orripilante. Semplicemente, un lavoro piatto, con un’anima opaca e che fa fatica a palesarsi. Molta fatica. Tantissima fatica.

Davvero un peccato, perché il metal sinfonico con sprazzi di folk ha sicuramente ben altro da offrire.



01. Musical Silence
02. Hang On
03. The Demons In Me
04. Longing For Love
05. I Am Free
06. Sorrowful
07. All I Want
08. Now Or Never
09. Lengselens Hånd
10. Hang On (Growling Version)
11. The Demons In Me (Growling Version)

Intervista
Anette Olzon: Anette Olzon

Speciale
L'angolo oscuro #31

Speciale
Il "Black Album" 30 anni dopo

Speciale
Blood Sugar Sex Magik: il diario della perdizione

Speciale
1991: la rivoluzione del grunge

Speciale
VOLA - Live From The Pool