Annoverati tra i tanti astri nascenti del dream pop (li avevamo citati, non a caso, quando abbiamo parlato dei quasi analoghi Still Corners), i Savoir Adore, in seguito all'eccentrico esordio "The Adventures of Mr. Pumpernickel and the Girl with Animals in Her Throat", diedero un'importante svolta alla loro giovane carriera quattro anni fa, chiudendosi in studio di registrazione previa autoimposizione d'un ferreo diktat: "No acoustic guitars". Ne uscirono, dopo una sessione di composizione lampo durata appena un paio di giorni, con l'ancora immaturo ma promettente LP "In The Wooded Forest", lavoro che fece lievitare intorno alla band un certo interesse, culminato nelle esibizioni live insieme a gente come (giusto per fare un nome) gli affermatissimi MGMT.
E' tempo di conferme, dunque, per la coppia statunitense che si nasconde dietro il francofono moniker: lui, Paul Hammer, onesto mestierante alla chitarra e discreto comprimario alle vocals, assoluto protagonista di quella "Dreamers" che ha già cominciato a farsi sentire anche nelle radio di casa nostra; lei, Deidre Muro, tastierista e cantrice dal tono caldo e dalla moderata estensione, capace di episodici e sottili acuti, ma decisamente più a suo agio su tonalità sospirate e suadenti. I due si danno il cambio con naturalezza su ogni pezzo della variegata tracklist di questo nuovo "Our Nature" (nuovo, in realtà, soltanto dalle nostre parti, in quanto pubblicato negli States già lo scorso ottobre), mostrando un'intesa eccellente nell'alternare e sovrapporre le loro voci. Prendendo le distanze dai quei momenti più "rock" della precedente uscita (in effetti si sente la mancanza della maligna instabilità di una "Transylvanian Candy Patrol"), ci si incammina verso un pop limpido, dalle strutture raffinate ed eleganti, costruito da larghe pennellate di sintetizzatori, semplici chitarre di stampo leggermente funky, beat lenti e misurati. Nel vasto campionario di variazioni sul tema che viene offerto, c'è spazio per il morbido, romantico indie-pop da viaggio di "Empire Of Light", per il sensuale intreccio di voci della splendida "At The Same Time", per la curiosa ma interessante "Wild Davie" (disorientanti i vaghi sentori di "Knockin' On Heaven's Door" sulla strofa), per il discutibile pop old-style di "Anywhere You Go" o dei coretti di "Regalia".
Parafrasando per nostra comodità modi di dire secolari, potremmo sentenziare che, in fondo, il pop è bello quando dura poco. E il secondo full-length dei Savoir Adore, nascendo come disco leggero e spensierato, paga notevolmente la sua lunghezza sfiancante e qualche divagazione (presunzione?) di troppo. Un'aura, diciamolo, hipster e tremendamente melensa (si leggano le lyrics iperglicemiche del ritornello di "Beating Hearts") contribuirà a tenere alla larga una buona fetta di ascoltatori; è pur sempre vero però che, a seconda dell'umore e della stagione, anche l'animo più bruto può ottenere effetti rinvigorenti e terapeutici da sonorità tenere, carezzevoli e colorate. E, a piccole dosi, "Our Nature" può servire egregiamente a tale scopo.