Seek Irony
Tech'n'Roll

2016, UDR/Warner
Modern Rock/Electro

Recensione di Alessandra Manini - Pubblicata in data: 07/10/16

I Seek Irony si presentano sulla scena internazionale con "Tech N' Roll", un album di debutto esplicito, irriverente, dai modi "gridati" di un panorama underground figlio di una realtà cosmopolita liquida in continuo divenire.
La band israeliana propone una fusione tra il modern rock, l'alternative e la cinetica dell'elettronic dance music (EDM), con l'intento di trasmettere la propria forza esplosiva soprattutto negli spettacoli dal vivo, descritti dai fans come un vero e proprio rave con l'aggiunta di un laser show.

 

I Seek Irony sono il risultato eccentrico dell'idea dei fratelli Gov, il frontman Kfir e il batterista Rom, di creare un mix non convenzionale capace di scuotere il panorama musicale odierno; si aggiungono alla formazione il chitarrista Alex "Sasha" Campbell, il bassista Adam Donovan e sullo sfondo Mikael Oganes, pianista, tastierista e prezioso elemento dedito all'elettronica come Dj. Un percorso in crescendo quello dei Seek Irony, dalla scena israeliana, al trampolino di lancio negli Stati Uniti, in Texas al South by Southwest Music Festival.

 

"Tech N' Roll" è composto da undici tracce, tra le quali un vero e proprio inno al genere ricercato dalla band, contenuto nella traccia che porta il nome dell'album. Il frontman Kfir Gov descrive il brano "Tech N' Roll" come guardandosi in uno specchio "la musica è un processo, e tutti noi contribuiamo nel crearlo, alcune canzoni per natura propria lasciano più spazio alla chitarra altre invece alla base elettronica, il testo di "Tech N' Roll" descrive esattamente quello che siamo, quello che sono i Seek Irony: elettronic music dance e rock". Una combinazione dirompente quella delle sonorità di un gruppo che lascia permeare i propri lavori dalle influenze collettive e personali.
"She" e "Devil in me" mettono in risalto la distorsione armonica dei cordofoni, il ritmo dettato dalla batteria di Rom Gov con la velocità di esecuzione sempre in crescendo e la voce "blary", graffiante di Kfir Gov, che non manca mai di personalità ed energia, riuscendo a trasmettere al meglio il messaggio dei testi attraverso una forte empatia. In tutti i brani dell'album non manca lo spazio per l'ampiezza artistica di ogni componente della band, creando alle volte un'affascinante dicotomia nell'esecuzione dei singoli brani fra le parti modern rock e quelle EDM, facendo sempre affidamento su chorus immediati e facilmente riconoscibili.
"Running Towards the End of the World" affronta il tema conclamato della tecnologia, di come ci si rapporti alle piattaforme social network e delle conseguenti influenze nella quotidianità; in una cornice sonora predisposta al remix.
L'elettronica prende la scena in brani come "Low" e "Revolution Push" ritrovando influenze dai ritmi Big Beat. "Head above the Water" propone un flusso di suoni distesi, dove la distorsione del basso elettrico resta sempre attorniata dagli arpeggi puliti della chitarra.

 

Una band pronta a buttarsi nel panorama internazionale senza paracadute, con testi forti fatti per essere urlati a squarciagola e sonorità che apparecchiano la scena per un dancefloor dove il "pogo" diventa semplicemente irrinunciabile.





01.She
02.Tech N' Roll
03.Devil in Me
04.Skin 2 Skin
05.When You Lie
06.Running Towards the End of the World
07.Low
08.Peel Me Away
09.Revolution Push
10.Tragically Driven
11.Head above the Water

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