Shinedown
ATTENTION ATTENTION

2018, Warner Music
Rock

Dopo il mezzo passo falso di "Threat To Survival", gli Shinedown ci sorprendono con uno dei loro dischi migliori e musicalmente più ambiziosi, dove le etichette di pop e rock non funzionano più separatamente. Brent Smith e soci ci avvertono che la nostra umanità si sta perdendo e nel frattempo la sfida ai Thirty Seconds To Mars è partita
Recensione di Salvatore Dragone - Pubblicata in data: 08/05/18

E' bello quando certe band, sopratutto quelle verso le quali nutriamo dei pregiudizi, ti sorprendono. Proviamo una sorta di godimento un pò soffocato all'inizio nell'effetto sorpresa, ma d'altra parte sta forse proprio tutta lì, in quella sensazione, la sensualità irresistibile della musica.

"ATTENTION ATTENTION", il sesto album degli Shinedown (clicca qui per partecipare al nostro contest e prova a vincerne una delle copie in palio) è riuscito esattamente nella stessa cosa. A tre anni di distanza da "Threat To Survival", che aveva dato l'impressione di voler arrivare a tutti i costi a un pubblico più ampio, la band di Jacksonville ha mandato all'aria tutte le previsioni di un nuovo capitolo piatto e dai toni ammorbiditi pubblicandone al contrario uno dei loro migliori. Se non altro per la varietà degli elementi rock e pop più attuali, qui combinati quasi scientificamente insieme in quattordici brani davvero ispirati e l'uno diverso dall'altro.

Concettualmente si tratta di album delle "prime volte". Quella della scrittura innanzitutto, essendo stato composto principalmente durante i piccoli break offerti dal tour con i Maiden ed i festival estivi. Altra grande novità è la sorprendente produzione firmata dal bassista Eric Bass (è il caso di dire nomen omen), capace di dare alla band un suono potente e allo stesso tempo cristallino e di chiudere un missaggio attento a valorizzare ogni piccolo dettaglio (e sono tanti tra synth e pad elettronici). Infine, ma non per ordine di importanza, l'idea di ricollegare i testi in un concept in cui viene rivendicata l'essenza dell'essere umano, oggi costretto a vivere nella paura di mostrare all'esterno le sue imperfezioni e i propri fallimenti, finendo così per rimanere paralizzato in un limbo. Recuperare l'umanità: si potrebbe riassumere così, in fondo, il tentativo di Brent Smith di usare la propria musica per lanciare l'allarme. Non solo per gli altri, ma sopratutto per se stessi. Come nel caso di "MONSTERS" (tutti i pezzi, ad eccezione di "special" sono scritti in lettere maiuscole) in cui sono i demoni del cantante a venire fuori. 

Fatte le doverose premesse per entrare con qualche elemento in più nel mondo di "ATTENTION ATTENTION", veniamo alle canzoni. Ad averci fatto drizzare le antenne è stato il singolo di lancio "DEVIL", dotato di un tiro e una cattiveria esplosiva oltre che di un classico esempio di chorus vincente in stile Shinedown. Su coordinate diverse, ma non per questo meno interessante, la seconda anticipazione "THE HUMAN RADIO" che, partendo da un'idea di base vagamente Rage Against The Machine, la avvicina più di quanto si creda ai Thirty Seconds To Mars. Non sarà la prima e unica volta che la band di Jared Leto verrà chiamata in causa in questo album: la stessa sensazione la si avverte su pezzi come "BLACK SOUL" o la ballad al piano "GET UP", che ben evidenziano come l'idea di applicare separatamente le etichette pop o rock non funzioni affatto in questo caso. Per quanto la componente melodica sia sempre predominante nel loro DNA, gli Shinedown sanno anche mostrare i muscoli, e lo fanno piuttosto bene in "PYRO", probabilmente tra le canzoni a giocarsi il podio delle migliori.

La sfida ai piani altissimi della musica mainstream è pronta, gli altri sono tutti avvisati. 




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