Nella scena nazionale ci sono moltissimi artisti di livello, taluni concentrati su contenuti complessi e raffinati, altri che puntano a strizzare l'occhio al mercato, saturando la propria immagine e la propria presenza social; alcuni lavorano per il successo italico, altri considerano il Belpaese un trampolino di lancio per un'opera di più ampio respiro.
C'è però anche chi ha il coraggio (o la follia) di partire dalla scena italiana, per la precisione romana, arrivando da luoghi anniluce più lontani, portando dunque una dichiarazione artistica e degli intenti piuttosto personali.
I Sick N Beautiful sono un "circo intergalattico" formato da cinque musicisti, eterogenee deviazioni di vita cosmica, che per un'avaria atterrano sul nostro Pianeta e si ritrovano a fare uno steampunk moderno e decisamente in linea con il successo terrestre!
"Hell Over Hell" è il primo disco di una band decisamente fuori dalle righe, che, come ci racconta nella nostra intervista, riesce a coniugare una presenza e un live show spettacolari con una musica non banale e suonata, suonata, suonata.
L'immagine dei Sick N Beautiful è eloquente per capire che etichettarli è impossibile; sia dal punto di vista estetico che musicale. Certamente strizzano l'occhio ad un metal moderno, sporco ma preciso, suadente per la voce della cantante Herma, e stracolmo di groove.
Riff ritmici ed ipnotici, atmosfere fra l'industrial e lo steampunk, tematiche aggressive ma non dark, influenze miste (perfino etniche nel singolo New Witch 666 e in Pain For Pain) ma centrate accompagnano l'ascolto di un disco più eterogeneo di quanto ci si potrebbe aspettare; come già dichiarato, sotto i costumi si nascondono musicisti abili ma soprattutto consapevoli.
Così, ci capiterà di trovare classici momenti da moshpit, breakdown, seguiti da una splendida contrapposizione fra una voce sensuale e piena ed acuti folgoranti ("Sick To The Bone"), magari con l'ingresso di qualche sequencer.
E ci capiterà anche di rimanere, di nuovo, sorpresi per una virata coerente ma netta, in brani come Radio Siren, dal carattere alternative e meno pesante, o in "Queen Of Heartbreakers", dove il wall of sound lascia spazio ad un'atmosfera più hard&heavy.
C'è anche spazio per due interludii dove esce una voce maschile, che tornerà nella traccia finale ("All In The Name Of") Terror Tera: ulteriori dichiarazioni di intenti per un gruppo centrato nella propria versatilità.
E' questa la forza principale dell'album: tutti gli elementi che rendono veramente potente un metal record , siano riff giganti, siano voci roboanti, siano colpi di raffinatezza con synth, siano bassi pulsanti, riescono a convivere e a progredire in tracce ben costruite. E degli errori più comuni, cioè l'accozzaglia di suoni o l'insensatezza tematico/musicale, non vi è traccia: ogni elemento ha senso lì dov'è, dà senso a ciò che lo precede e che lo segue, ogni strumento ha il giusto spazio - complice una produzione moderna (forse un po' opaca) ma ancora rough: dimenticate voci snaturate o trigger più coprenti di un fondotinta.
Un difetto spesso riscontrabile in dischi del genere è l'elevato numero di tracce: spesso non hanno ragione di essere; cosa devo farmene di 16 canzoni?
Eppure la coerenza dei Sick N Beautiful giustifica anche questa scelta: Hell Over Hell è una grande, splendida raccolta di brani. Ogni brano può sussistere da solo, ma si incastona perfettamente nel calderone dell'album, che non può che essere consigliatissimo per chiunque sia fan di ciò che è heavy ma non forzatamente rozzo, di chi cerca una realtà interessante e propositiva nella scena terrestre e non.