"Adventures", primo album a nome Slow Steve realizzato dall'artista indie-pop francese Remì Letournelle, si presenta da subito come un lavoro indirizzato ad un ascolto rilassato. Qualsiasi cosa sembra invitare ad immergersi in un mare (giusto leggermente ostentato dall'artwork) di tecnicismi elettronici e piccoli divertissement psichedelici, il tutto all'interno di una bolla in cui il tempo è reso immobile da ritmi decisamente lenti.
Quanto descritto sembra però essere la totalità di quello che emerge dalle prime tracce, le quali (ad eccezione forse della piacevole "Sloth") non sono dotate di solidità e, pertanto, l'ascolto procede senza registrare momenti particolarmente memorabili. Un netto miglioramento arriva nella parte centrale con "Josephine I" e "Josephine II", che creano un momento di spessore nella componente elettronica, ovattata nel primo atto e decisamente rafforzata nel secondo. "The Giant Spider Crab From Japan", pezzo direttamente successivo, è probabilmente la perla migliore dell'album, grazie alla sua ritmica ben costruita e al suo piglio maggiormente dark, mentre a "Josephine III" manca la sostanza mostrata in precedenza e l'atmosfera pare tornare sui suoi toni iniziali fino ad un finale generalmente poco convincente.
Adventures è un album confuso, a tratti molto piacevole e a tratti inconsistente. La qualità nella musica e nella produzione sono percepibili, ma il pop di Slow Steve risulta spesso spento e privo di corpo, facendo della qualità mostrata un esercizio fine a sé stesso. L'atmosfera di estrema lentezza e relax delle intenzioni è decisamente rispettata, ma il rischio che con questo album l'ascolto perda completamente di interesse in diversi momenti è decisamente alto.