Un anno e una manciata di mesi sono trascorsi dall'uscita di "Lykaia", album probabilmente più significativo tra quelli rilasciati dai Soen, e la band svedese è già alle prese con una riedizione dello stesso: una nuova pubblicazione sotto l'emblematico appellativo di "Lykaia Revisited".
Cosa c'è di nuovo in questo disco? Non un granché. O meglio, non abbastanza.
La rivisitazione parte dall'artwork, proponendo una versione addirittura migliorata dell'originale, del quale mantiene i soggetti e le scelte cromatiche. A livello di contenuti invece, la nuova edizione propone due pezzi inediti e le versioni dal vivo di tre brani di "Lykaia" ("Sectarian", "Jinn" e "Lucidity", quest'ultima del concerto del 12 ottobre 2017 a Roma), registrate nel precedente tour. Forse un po' poco per farci pensare che avessimo il bisogno di questa nuova release, soprattutto considerando che i problemini nella qualità di registrazione, che andavano in qualche modo a scalfire la bellezza del lavoro originario, non sono stati sistemati.
"Lykaia Revisited" si presenta infatti, come il suo predecessore, senza una grande dinamica nelle linee sonore, penalizzata da volumi esagerati nelle tracce, che rendono più difficile un ascolto della tracklist nella sua interezza. In aggiunta, il basso tende a scomparire nelle registrazioni live, dando anche qui l'impressione che la qualità sia lontana dal top.
Analizzando i due inediti è facile notare che si tratta dei brani più lunghi in questo "Lykaia Revisited", lasciando supporre che siano stati esclusi dalla release originale per scelte comprensibilmente più "commerciali", tuttavia sia "Vitriol" che "Gods Acre" si inseriscono molto bene nel contesto dell'album, lasciando qualche dubbio solo sulla resa nell'ordinamento complessivo delle canzoni, ovviamente vincolato dal fatto che si tratti di aggiunte.