Adrenaline Rush
Soul Survivor

2017, Frontiers Records
Melodic Rock, Hard Rock

Con "Soul Survivor" gli Adrenaline Rush alzano il tiro, dimostrandosi una band capace di dire la propria nell'attuale scena melodic/hard rock europea.
Recensione di Mattia Schiavone - Pubblicata in data: 15/04/17

Avevamo lasciato gli Adrenaline Rush nel 2014 dopo la pubblicazione del loro omonimo album di debutto e alcune apparizioni live, ma nel frattempo i cambiamenti per la band di Tåve Wanning sono stati molti. Partendo dai due cambi di formazione conseguenti all'abbandono di Ludvig Turner e Soufian Ma'Aoui ed all'entrata in scena del bassista Joel Fox e del chitarrista Sam Soderlindh, la cantante ha deciso di variare leggermente metodo di lavoro, collaborando questa volta con più autori e musicisti esterni durante la stesura dei brani. "Soul Survivor", secondo album degli Adrenaline Rush, nasce principalmente dalla collaborazione tra la Wanning e Fredrik Folkare (Firespawn, Unleashed), che insieme hanno dato vita a quasi tutte le tracce e che sono stati aiutati in qualche caso da collaboratori esterni. Diversamente da quanto accaduto nella composizione del primo album, Erik Mårtesson (Eclipse) si fa notare in questo caso solo per il suo lavoro in cabina di regia e al mastering del disco.

 

L'influenza di Folkare nella stesura dei brani si nota immediatamente: "Soul Survivor" è un lavoro più heavy e veloce rispetto al precedente, realizzando un passo avanti sotto ogni punto di vista. Come raccontato dalla stessa cantante nella nostra recente intervista, i musicisti si sono concentrati sullo scrivere brani diversi da quelli precedentemente pubblicati, con un sound generale sempre legato al melodic rock, ma molto più incisivo, veloce e dark. Alcune tracce presentano inoltre una rinnovata complessità e più strati sonori, richiedendo quindi più di un ascolto per poter essere comprese al meglio. Tra le new entry, a farsi notare maggiormente è Soderlindh che, nonostante la giovane età, presenta già uno stile chitarristico capace di imprimere ai brani tutta la propria personalità, fungendo da motore per l'intera durata dell'album. Tra assoli veloci, riff taglienti e passaggi più dark e pesanti, Soderlindh è protagonista di un'ottima prova ed è colui che riesce a mettersi maggiormente in mostra dietro la particolare e inusuale voce della Wanning, che si adatta comunque bene alle diverse sfumature sonore proposte in ogni traccia. Fin dall'opener "Adrenaline" si può notare quanto illustrato: il brano, descritto alla perfezione dal titolo, è una veloce cavalcata alla quale si aggiungono un ritornello orecchiabile e un ottimo e assolo di Soderlindh. La maggior parte dei brani si mantiene sulla stessa lunghezza d'onda ed i risultati migliori sotto questo punto di vista vengono raggiunti con la martellante "Stand My Ground", la dirompente "Love Is Like Poison" e l'indole più oscura di "Wild Side". Tra i brani più melodici, la title-track si presenta come uno tra i migliori del lotto: "Soul Survivor" è una traccia in crescendo che rappresenta un perfetto mix tra la melodia e le influenze più dark ed heavy. Un altro episodio, forse un po' atipico per il genere, ma ugualmente riuscito, è la devastante "Break The Silence", costruita su riff granitici e su giri di basso corposi e nervosi.

 

Con "Soul Survivor" gli Adrenaline Rush alzano il tiro, dimostrandosi una band capace di dire la propria nell'attuale scena melodic/hard rock europea. Il lavoro risulta divertente e piacevole da ascoltare, non appena si sarà familiarizzato con la fresca ma insolita voce della Wanning. "Soul Survivor" risulta dunque un album trasversale, che potrebbe quindi piacere sia al pubblico melodic rock che a chi si lascerà conquistare da atmosfere più heavy. Per coloro che fossero interessati a sperimentare dal vivo la proposta di Tåve e compagni, l'appuntamento è per il prossimo 30 aprile al Frontiers Rock Festival di Milano.





01. Adrenaline
02. Love Like Poison
03. Breaking The Chains
04. Soul Survivor
05. Stand My Ground
06. My Life
07. Break The Silence
08. Sinner
09. Shock Me
10. Wild Side
11. Don’t Wake Me Up
12. Crash

Intervista
Anette Olzon: Anette Olzon

Speciale
L'angolo oscuro #31

Speciale
Il "Black Album" 30 anni dopo

Speciale
Blood Sugar Sex Magik: il diario della perdizione

Speciale
1991: la rivoluzione del grunge

Speciale
VOLA - Live From The Pool