Stephen Malkmus & The Jicks
Wig Out At Jagbags

2014, Domino
Indie Rock

Recensione di Giulia Franceschini - Pubblicata in data: 20/01/14

Si tratta dell'ennesimo caso in cui un artista si stacca dalla propria band di origine e decide di buttarsi nella carriera solista. Stephen Malkmus, ex frontman dei Pavement, torna con i suoi ormai fedeli Jicks per il suo sesto album con questa formazione, e con la lunga ombra del passato con la band di un tempo. Questa volta, finalmente, leggermente assottigliata da una certa nuova coscienza di sé. Riff precisi sfoderarti da chitarristi consapevoli alla ricerca del giusto stile e di un bell'impatto, e testi divertenti, un po' buffi se si pensa che sono stati scritti da un 47enne: sono questi gli ingredienti principali del ritorno di un rock onesto. Un disco semplice, che si lascia ascoltare senza fastidio e senza grandi pretese e che potrebbe essere la colonna sonora di un film alla "American Pie". Brani che ci regalano le immagini forse un po' stereotipate degli States, cantati da un ragazzo che non è mai cresciuto, per sua fortuna. Emerge infatti un approccio quasi ingenuo che sembra essersi conservato dall'inizio carriera con i Pavement e adesso potrebbe risultare un po' sorprendente, ma che fa parte della personalità eccentrica di questo Peter Pan dell'indie rock.

"Wig Out At Jagbags" si apre con "Planetary Motion", un brano che cala in un'atmosfera quasi da pub, da jam session, con il suo fare un po' funky. Questo album è ovviamente il riflesso di un uomo, almeno all'anagrafe, che può guardare indietro e ritenersi soddisfatto, anche se gli è concessa un po' di malinconia per i bei tempi. "We grew up listening to the music from the best decade ever", canta Stephen in "Lariat", oppure "I don't have the stomach for your brandy, I can hardly sip your tea, I don't have the teeth left for your candy, I'm just busy being free", in "Independence Street", magari cercando di farci cogliere qualche riferimento al passato, forse anche musicale, pensando un po' maliziosamente. Si arriva all'ultimo brano, "Surreal Teenager", in modo spensierato, attraversando qualche brano bluesy o inciampando in qualcosa di lontanamente reggae, in preparazione ad un finale un po' pretenzioso (molto probabilmente di proposito) e strabordante di cambi di dinamiche, in stile musical.

Malkmus non aggiunge molto alla sua già appagante carriera, se non un po' di consapevolezza in più, e continua, fortunatamente, a conservare un po' di leggerezza e una passione giovane e pura per la sua chitarra, regalandoci ancora delle belle canzoni.



01. Planetary Motion
02. The Janitor Revealed
03. Lariat
04. Houston Heels
05. Shibboleth
06. J Smoov
07. Rumble At The Rainbo
08. Chartjunk
09. Independence Street
10. Scattegories
11. Cinnamon & Lesbians
12. Surreal Teenagers

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