Per chi come il sottoscritto ai tempi era poco più che un pischelletto, l’ingresso di Steve Morse nei Deep Purple costituì una sorta di rivelazione. Era il 1995 e il biondo chitarrista si presentò con un disco che per molti versi rigenerava un sound che da anni ormai aveva perso brio. “Purpendicular” era un lavoro vivace, fortemente caratterizzato dalla chitarra fusion di Morse, e che proprio grazie a questa ventata d’aria fresca raccolse grandi consensi di pubblico e critica. Pochi fra quelli come me sapevano che Morse, all’epoca, poteva vantare trascorsi di tutto rispetto negli anni ’80, dapprima nei Dixie Dregs, poi nella Steve Morse Band, senza tralasciare la prestigiosa parentesi con i Kansas.
Il DVD oggi riedito dalla EAR Productions è una ghiotta occasione per fare luce sul passato forse meno noto di Morse, ma non meno blasonato, quello appunto antecedente all’ingresso nei Deep Purple. L’operazione di recupero parte da un’esibizione del 1990 tenutasi in un club di Baden Baden, che da sorniona stazione termale del centro Europa, si anima per una sera grazie sulle note della chitarra di Morse: accompagnato per l’occasione dall’ex Dixie Dregs Dave LaRue al basso e dal batterista Van Romaine, Morse ripercorre i momenti salienti della sua carriera con un’esibizione interamente strumentale che non conosce cali di tensione. Gli elementi cardine del suo stile li conosciamo e non sono variati nel corso degli anni, un gusto melodico sopraffino e uno spiccato senso del groove che culmina nella conclusiva “Cruise Missile” e nella spassosa “Pride Of The Farm”. Grazie a uno stile quasi pionieristico "troppo rock per essere jazz”, parole dello stesso Morse, il biondo axeman corre a briglia sciolta sul manico della sua sei corde coadiuvato da un power trio con cui alterna saggiamente botta e risposta e intermezzi solistici. Gli extra del DVD ci conducono appena sei anni indietro per uno show televisivo sul set dell’ Ohne Filter Show, un ulteriore dimostrazione di quanto i tedeschi fossero avanti già all’epoca in quanto a pluralismo. Formazione completamente diversa ma risultato medesimo con uno stupefacente Jerry Peek al basso (qualcuno sa che fine ha fatto?), incredibile vedere cosa possano creare tre musicisti tre senza l’apporto di niente oltre al proprio bagaglio tecnico.
Con la sua band Steve Morse può letteralmente fare ciò che vuole e la qualità televisiva delle riprese sparisce di fronte ai contenuti di questo DVD (curiose a tal proposito, le didascalie che appaiono in sovraimpressione all’inizio di ogni brano). L’ennesima prova di classe, ma anche un interessante testimonianza storica per uno dei chitarristi più ammirati al mondo.
Il DVD oggi riedito dalla EAR Productions è una ghiotta occasione per fare luce sul passato forse meno noto di Morse, ma non meno blasonato, quello appunto antecedente all’ingresso nei Deep Purple. L’operazione di recupero parte da un’esibizione del 1990 tenutasi in un club di Baden Baden, che da sorniona stazione termale del centro Europa, si anima per una sera grazie sulle note della chitarra di Morse: accompagnato per l’occasione dall’ex Dixie Dregs Dave LaRue al basso e dal batterista Van Romaine, Morse ripercorre i momenti salienti della sua carriera con un’esibizione interamente strumentale che non conosce cali di tensione. Gli elementi cardine del suo stile li conosciamo e non sono variati nel corso degli anni, un gusto melodico sopraffino e uno spiccato senso del groove che culmina nella conclusiva “Cruise Missile” e nella spassosa “Pride Of The Farm”. Grazie a uno stile quasi pionieristico "troppo rock per essere jazz”, parole dello stesso Morse, il biondo axeman corre a briglia sciolta sul manico della sua sei corde coadiuvato da un power trio con cui alterna saggiamente botta e risposta e intermezzi solistici. Gli extra del DVD ci conducono appena sei anni indietro per uno show televisivo sul set dell’ Ohne Filter Show, un ulteriore dimostrazione di quanto i tedeschi fossero avanti già all’epoca in quanto a pluralismo. Formazione completamente diversa ma risultato medesimo con uno stupefacente Jerry Peek al basso (qualcuno sa che fine ha fatto?), incredibile vedere cosa possano creare tre musicisti tre senza l’apporto di niente oltre al proprio bagaglio tecnico.
Con la sua band Steve Morse può letteralmente fare ciò che vuole e la qualità televisiva delle riprese sparisce di fronte ai contenuti di questo DVD (curiose a tal proposito, le didascalie che appaiono in sovraimpressione all’inizio di ogni brano). L’ennesima prova di classe, ma anche un interessante testimonianza storica per uno dei chitarristi più ammirati al mondo.
