Dalla Slovenia con furore tornano gli Stray Train con "Blues From Hell-The Legend Of Corageous Five" con il loro hard rock fortemente venato di blues (si potrebbe quasi dire che facciano un hard blues fortemente venato di rock).
Un sound che da "Just 'cause you got the monkey off your back doesn't mean the circus has left town", loro primo cd, è divenuto un marchio di fabbrica e che li ha portati a calcare diversi palchi europei esibendosi, anche e non solo, con i Blue Pills e i Kavadar: niente male per una band formatasi inizialmente per suonare cover rock blues nei locali sloveni!
La parabola della nascita e dell'ascesa di questa band fa bene al cuore e dimostra che sognare e perseguire i propri ideali, se fatto nella giusta maniera e con la giusta dose di dedizione, paga. Questa, oggi come ieri, è una lezione d'apprendere e tenere sempre con se.
"Blues From Hell" è un disco da appassionati del genere dove le chitarre s'intrecciano con la voce di Lamut e con una batteria rombante, e in alcuni tratti quasi stoner. Un sound che può ricordare alla lontana quello dei Black Stone Cherry o di certi pezzi degli Alter Bridge.
Questo è un album che continua lungo la gloriosa scia tracciata dai mostri sacri della musica anni '70 ma che nonostante questo riesce a colpire e non annoiare. I cinque musicisti non sono alla loro prima prova e si vede: sanno suonare insieme! Riescono ad amalgamare il loro sound con estrema facilità e perizia creando un mix sonoro ammirevole con assoli d'impatto ma sporchi come nella migliore tradizione rock blues.
Molto interessanti sono le canzoni "House Of Cards" che ci riporta indietro nel tempo con squillanti assoli di chitarra e "Days Gone" con una linea molto funky e un basso veramente ben suonato.
"Heading Sun" e soprattutto "Miracle" hanno sonorità fortemente influenzate dai Led Zeppelin, soprattutto nell'intro della batteria; e probabilmente l'unica canzone non riuscita dell'intero disco è la title track troppo manierata per essere autentica e troppo mainstream per funzionare in un album dichiaratamente di nicchia.
Non sfugge anche il grosso lavoro di post produzione e missaggio fortemente attento e di livello che tenta di mantenere un suono pulito, ma da "live", in ogni registrazione e che riesce a valorizzare il sound della band senza privarlo di quell'autenticità necessaria in tutta la musica ma ancor di più in un genere così preciso come quello dell'Heavy Blues Rock.
In conclusione si può dire che quello degli Stray Train è di certo un disco canonico senza evoluzioni artistiche o voli pindarici al di fuori del proprio genere; forse pecca di originalità ma è suonato decisamente bene e rispetta le tradizioni: merita un ascolto attento e non potrà non essere gradito agli amanti del genere.