Supersonic Blues Machine
Californisoul

2017, Mascot Label Group
Rock Blues

Un rock blues di classe, scanzonato e giocoso perfetto da ascoltare in una giornata di sole... se possibile a bordo di una Eldorado del '59.
Recensione di Sergio Mancuso - Pubblicata in data: 23/10/17

I Supersonic Blues Machine, ovvero Lance Lopez (chitarra, voce, songwriter), Fabrizio Grossi (bassista, produttore, sognrwriter e orgoglio nostrano) e Kenny Aronoff (batteria) tornano sulla scena con il loro secondo album ricco di collaborazioni di livelllo. In "Californisoul" troviamo infatti Eric Gales, ex ragazzo prodigio classe '74 oggi chitarrista rock blues dalle qualità riconosciute internazionalmente, Robben Ford, tra i migliori chitarristi del ventesimo secolo che ha sempre suonato blues condendolo con forti e piccanti dosi di jazz e fusion, Walter Trout, un bluesman virtuoso della Stratocaster, Steve Lukather dei Toto e Billy Gibbons degli ZZ Top, che non hanno certo bisogno di presentazioni in quanto pietre miliari del genere. 

 

"Californisoul" scopre subito le proprie carte: i musicisti si sono divertiti nel suonarlo e vogliono far divertire anche noi. Ed è così che si apre con la bella "I Am Done Missing You", un rock blues allegro che mette subito in chiaro le caratteristiche e le capacità della band. Si tratta di un brano ben cantato, con una sezione ritmica che non perde un colpo e la chitarra a farla da padrona incontrastata; d'altra parte, se si leggono i nomi delle guest star non poteva che essere altrimenti. Continuando con l'ascolto troviamo "Elevate", a cui partecipa Eric Gales, in una performance che è un po' rock, un po' reggae e molto blues. Ritmata, ben suonata e arrangiata non può non colpire così come "The One"  e "This Is Love". Tutte e tre canzoni degne di nota e che difficilmente un appassionato del genere potrà ignorare.

 

Girovagando tra le tracce, possiamo imbatterci in Billy Gibbons, che ha collaborato, tra le altre cose, anche alla scrittura del brano "Broken Heart": un rock tosto, decisamente il più corposo dell'intero lavoro, che impreziosisce decisamente il palmares di "Californisoul" e delizierà quanti vorranno ascoltarlo; "Hard Times", con Steve Lukather alla chitarra, è un vero gioiello: una costante esplosione di virtuosismi che solo un iniziato della sei corde può produrre, e il tutto avviene allacciandosi incredibilmente bene alle armonie e alla melodia della canzone. Con "What's Wrong" ci troviamo di fronte alla miglior produzione di questo LP con un Walter Trout tornato in piena forma dopo aver attraversato gravi problemi di salute. Walter scatena la sua chitarra senza nessuna remora per tutti quei chitarristi che non riusciranno mai a replicare il suo sound selvaggio, mutuato e rielaborato - in parte - da Buddy Guy.

 

L'unico appunto che si può muovere a questo progetto è proprio l'elevata qualità delle partecipazioni, un modus operandi che i Supersonic Blues Machine hanno utilizzato anche nel loro primo lavoro. La band dovrà trovare la voglia di svincolarsi dalla guest star se vuole veramente mostrare il proprio carattere e mettere ancora più in mostra la propria notevole qualità. Ciònonostante, volendo fornire una lettura dell'album possiamo citare una delle menti principali dietro al progetto: "Californisoul! È esattamente quello che è. È la colonna sonora che manca a un viaggio d'estate da Los Angeles a San Francisco nel 1971!". Fabrizo Grossi commenta così l'uscita del nuovo album e non ha tutti i torti: quello prodotto è un rock blues di classe, scanzonato e giocoso, perfetto da ascoltare in una giornata di sole... se possibile a bordo di una Eldorado del '59.





01. I Am Done Missing You

02. Somebody's Fool (feat. Robben Ford)

03. L.O.V.E.

04. Broken Heart (feat. Billy Gibbons)

05. Bad Boys

06. Elevate (feat. Eric Gales)

07. The One

08. Hard Times (feat. Steve Lukather)

09. Cry

10. The Stranger

11. What's Wrong (feat. Walter Trout)

12. Thank You

13. This Is Love

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