Zombie Motors Wrecking Yard
Supersonic Rock n Roll

2017, Napalm Records
Stoner Rock

Recensione di Mattia Schiavone - Pubblicata in data: 27/02/17

Chiudete gli occhi e immaginate di essere lanciati a folle velocità su una highway in mezzo al nulla, affiancati da ragazze in vestitini che lasciano ben poco all'immaginazione e inseguiti da zombie e altri mostri a cui state per sparare con le armi più improbabili che possano capitare sottomano. Forse vi trovate dentro al mitico "Planet Terror" di Robert Rodriguez o a qualche b-movie pieno di testosterone e mostri di dubbio gusti estetico, ma una cosa è certa: le note che uscirebbero a volumi indecenti dallo stereo della macchina in una situazione simile sarebbero quelle degli Zombie Motors Wrecking Yard. La musica del quintetto australiano richiama infatti atmosfere profondamente legate al cinema horror/fantascientifico low budget e si basa allo stesso tempo sullo stoner di Clutch e Kyuss, aggiungendo influenze dai Ministry ed elementi SciFi.

 

La band si è formata nel 2012 e un paio di anni dopo aver scritto delle demo e averle registrate (come dichiarato da loro stessi con orgoglio) nel proprio garage, sono riusciti a incidere il loro primo album in studio, dal nome che è tutto un programma: "Supersonic Rock n Roll". Far partire il disco equivale ad immergersi in una giungla composta da distorsioni corpose, riff sporchi e cattivi ed una favolosa attitudine cruda e selvaggia. I dieci brani vengono sparati direttamente in faccia all'ascoltatore senza pause, senza compromessi e risulta veramente difficile non lasciarsi coinvolgere dall'entusiasmo e dai ritmi forsennati proposti dagli australiani. Notevole è la prova dietro al microfono del cantante Ran, che per i 45 minuti di durata dell'album continua a scartavetrarsi le corde vocali prendendo sempre e comunque le redini dei vari pezzi. La voce roca, bassa e selvaggia si adatta benissimo al panorama musicale creato dal resto della band e il tutto viene condito da una produzione sporca quanto basta. La struttura dei brani è relativamente semplice, ma comunque funzionale al sound proposto e i momenti di noia quindi sono pressoché assenti.

 

Gli Zombie Motors Wrecking Yard dimostrano di sapere bene che non esiste una seconda prima impressione: l'opener "Grind The Grinder" è il perfetto manifesto della loro musica, composto da strofe serrate e un ritornello cantabile in cui le urla di Ran si trasformano quasi in una chiamata alla armi. Sulla stessa lunghezza d'onda è "Dead Smile", che viene conclusa da un intermezzo SciFi e forma insieme alla prima una doppietta iniziale da brividi. La successiva "Galactic Motherfucker" è forse il brano più orecchiabile del lavoro, costruito su un giro piuttosto abusato, ma comunque efficace. Il disco prosegue con "Love For Speed", brano con un titolo che descrive il pezzo alla perfezione e fa coppia fissa con "Fight Fight Fight", un'altra folle corsa spericolata che dal vivo non farà prigionieri. Ma nel viaggio di "Supersonic Rock n Roll" non troviamo solo velocità e pugni nello stomaco: uno degli highlight del disco è infatti "Roll n Burn", un pezzo dannatamente blues, intriso di quel sapore raw and wild profondamente southern, ma che comunque non fa a meno della potenza di altri brani. Tra i restanti episodi sono degni di nota la titletrack e "Judas" che chiude il lavoro a suon di headbanging e chitarre ribassate.

 

Sarà anche vero che con il loro "Supersonic Rock n Roll" gli Zombie Motors Wrecking Yard non hanno inventato nulla di nuovo, ma è senza dubbio apprezzabile ascoltare un lavoro di debutto così solido, compatto e con quel tocco di personalità e stravaganza che non guasta mai. "Supersonic Rock n Roll" è un implacabile assalto frontale, un carro armato guidato dalle urla di battaglia di Ran, che trasuda blues e rock n' roll. Un insieme di brani che, per quanto possa risultare piacevole e divertente da ascoltare su disco, darà sicuramente il meglio sul palco. Per le conferme non resta che sperare nell'arrivo (in un futuro non troppo lontano) degli Zombie Motors Wrecking Yard in Europa dalle highways australiane sui loro macchinoni carichi di energia selvaggia.





01. Grind The Grinder
02. Dead Smile
03. Galactic Motherfucker
04. Love For Speed
05. Roll n Burn
06. Fight Fight Fight
07. Supersonic Rock n Roll
08. Bad Boy Benny
09. God of No
10. Judas

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