Tacocat
NVM

2014, Hardly Art
Garage Rock

Recensione di Francesco De Sandre - Pubblicata in data: 14/02/14

Ricetta facile e vincente per un buon disco: copiare i Ramones, ancora.

 

Seattle: complice la recente rivalutazione Garage che, partendo proprio dalla West Coast, sta velocemente colonizzando tutto l’emisfero occidentale, la Sub Pop Records e la cuginetta Hardly Art – specializzata in questo genere un po’ di nicchia, un po’ di tendenza vintage e sicuramente lontano dal mainstream più estremo – propongono il meglio delle loro produzioni, in continua ascesa grazie ad una linea promozionale fedele ad un sound a cavallo tra due millenni.

 

“Hey Ho” diventa “Hey Girl”: tredici brani velocissimi, formazione essenziale e doppi cori di base per ogni ritornello. Post Post Punk? Surf Garage? La miscela dei Tacocat sta tra i sorrisi dei Beach Boys e le graffianti provocazioni della fine degli anni ‘70: la distrazione principale è costituita dalle voci giocose delle bionde Emily Noces, Bre´Cool e Lelah Mauptop, assieme alle quali agisce anche Eric Randull. Power chords e sincerità, ed il disco è servito. Ogni tanto spunta l’inconfondibile vibrazione di un ottone, il che contribuisce alla creazione dell’atmosfera scherzosa introdotta anche dall’artwork. Un sorriso alla fine dell’inverno: con NVM, insomma, è già estate, è tempo di feste in spiaggia al tramonto del sole.

 

Nati nel 2010, con un EP ed un primo disco alle spalle, i Tacocat hanno compiuto tutte le fasi preliminari al lancio sul mercato dei grandi nomi. A supportarli nel 2014 della conferma ci sono i fans, in continua crescita, ed un’etichetta che crede profondamente nella riscoperta del Garage.





01. You Never Came Back

02. Bridge to Hawaii

03. Crimson Wave
0
4. Stereogram
0
5. Pocket Full of Primrose
0
6. Psychedelic Quinceañera
0
7. Time Pirate
0
8. This is Anarchy
0
9. Hey Girl

10. Party Trap

11. F.U. #8

12. Alien Girl

13. Snow Day

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