Tempel
The Moon Lit Our Path

2015, Prosthetic Records
Progressive Death Metal

Recensione di Matteo Galdi - Pubblicata in data: 12/10/15

I Tempel si formano nel lontano 2003 in Arizona, ma è solo dieci anni più tardi che avviene il loro esordio ufficiale e "The Moon Lit Our Path", edito a Maggio, è la loro ultima fatica: sebbene poco conosciuti dalle grandi masse stanno emergendo dall'anonimato negli ultimi due anni, dopo il reclutamento tra le schiere dell'importante major Prosthetic Records. Ci troviamo davanti ad una band composta da soli due elementi: Ryan Wenzel si occupa delle chitarre e Rich Corle alla batteria. L'ambito in si muovono è il metal, rigorosamente strumentale. Di difficile interpretazione è però il loro genere musicale in quanto i Tempel spaziano da un Post-rock che tanto ricorda il lato più duro dei Russian Circles, donandoci passaggi e fraseggi onirici creati da chitarre imbevute di effetti, a sfuriate serrate classiche del death metal dove attingono alla vena creativa degli Opeth degli esordi, con vette di epicità raggiunte da improvvisi quanto maestosi stacchi acustici.


Lungo la durata dell'album (oltre cinquanta minuti nell'arco di cinque canzoni) le atmosfere sono cupe e "doomeggianti", i ritmi serrati e percussivi sono intervallati dunque da parti più melodiche e sognanti, che permettono a chi ascolta di prendere una boccata d'aria, dopo essere rimasto attento grazie a continui cambi di tempo mai troppo forzati e spesso anche intelligenti. Intelligente è anche la scelta dell'ordine dei brani, che consente all'ascoltatore un viaggio lungo il notturno sentiero che dà il titolo all'album ed è raffigurato nello splendido artwork, mentre la chiusura è affidata a "Dawn Breaks Over The Ruins" che è forse la traccia migliore del trittico, la summa del sound dei Tempel. "The Moon Lit Our Path" può lasciare sorpresi per l'energia e la carica in esso contenute; non si sente la mancanza di parti cantate e non servono testi, in questo maestoso lavoro strumentale parla la musica e comunica tutto ciò che i nostri hanno da dire.


Onore dunque ai Tempel che, pur essendo parte di un genere rischioso, in cui si incappa spesso e facilmente nella banalità, hanno dato prova di forza ergendosi sulle molteplici band che tentano questo difficile percorso musicale, dando alle stampe quella che probabilmente sarà una delle migliori release di quest'anno in ambito metal.





01. Carvings In The Door
02. The Moon Lit Our Path
03. Descending Into The Labyrinth
04. Tomb Of The Ancients
05. Dawn Breaks Over The Ruins

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