Ten Commandos
Ten Commandos

2015, Monkeywrench Records
Grunge

Recensione di Francesco De Sandre - Pubblicata in data: 31/01/16

Prendete i Soundgarden e i Pearl Jam, poi gli Eleven e i Queens of the Stone Age, poi togliete gli Eleven, raddoppiate la dose di Soundgarden, aggiungete gli Hater, poi una buona quantità di OFF! e condite con Burning Brides e Sketch 9. Otterrete un concentrato espolisivo di Grunge revival, di nostalgia effimera, di creatività che – fortunatamente – non accetta il trascorrere del tempo e che trasuda maturità per quanto riguarda le strutture e i temi, e una sorta di – opposta – ingenua sperimentazione fabbricata da chi coglie l’occasione per divertirsi producendo innovazione. I Ten Commandos sono infatti formati dal batterista dei Pearl Jam, Matt Cameron, il bassista dei Soundgarden, Ben Shepherd, dal chitarrista dei Queens of the Stone Age, Alain Johannes e da quello degli Off!, Dimitri Coats: ognuno partecipa al progetto con il bagaglio artistico arricchito nelle proprie esperienze soliste. «Un sacco di musica che ci ha influenzato arriva da Seattle», ha dichiarato Coats. «I riff di Ben sono parecchio strani, non una cosa facile per un cantante. Ascoltiamo tutti cose diverse, è tutto un po’ più rilassato di quello che avrei immaginato, ma in senso buono». Il prodotto di una crisi di mezza età a suon di Stratocaster e durezza: il primo album è probabilmente un episodio unico e circoscritto allo studio, ma - in tutti gli ambiti artistici possibili, ad ogni età - è un esempio concreto che serve da lezione a tutti coloro che riscoprono, o stanno per riscoprire, una nuova fase di creatività.





01. Staring Down the Dust (feat. Mark Lanegan)
02. War on the Peace
03. Outermost Sky
04. Come (feat. Nikka Costa)
05. You Might Forget
06. Sketch 9 (feat. Peter Frampton)
07. Sporthalle
08. Four on the Floor
09. Aware
10. Invisibility

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