Ensiferum
Thalassic

2020, Metal Blade Records
Folk Metal

Preparatevi a un viaggio tra mari e oceani, tra miti e leggende che hanno l'acqua come unica protagonista. Il percorso degli Ensiferum riprende più vario, e nuovi elementi si fondono con il loro classico stile pagan folk, tracciando insolite ma sicuramente avvincenti nuove rotte.
Recensione di Fabio Polesinanti - Pubblicata in data: 28/07/20

"Thalassic", dal greco, è un aggettivo che rimanda a tutto ciò che riguarda il mondo dei mari e degli oceani. L'acqua come elemento primario, come filo conduttore delle esperienze e della vita che si rinnova: è da questo concetto che nasce l'ottavo album degli Ensiferum, qui impegnati in un vero e proprio concept album. Sicuramente un'idea ambiziosa, sviluppata insieme a un'ennesima evoluzione del sound, che ha portato la band finlandese dall'aggressivo pagan viking - talvolta addolcito da melodie folk - dei primi album, nei quali dominava il growl aggressivo e graffiante di Jari prima, e di Petri Lindroos poi, a sonorità diversificate e più accessibili.

Le influenze power, insinuatesi a partire da "One Man Army" - e che sembrano interessare altre band del genere, basti pensare all'ultimo Equilibrium -, qui risultano spiccate e talvolta predominanti, ribaltando quelle che erano le caratteristiche principali della band. Fulcro di tutto questo meccanismo è l'inserimento della voce in pulito di Pekka Montin, nuovo tastierista. Questo inserto immette un'impronta decisa nel tessuto compositivo del gruppo, portando a particolari ma interessanti cambiamenti.

Il viaggio parte con "Seafarer's Dream", un'intro che ci cala in intense atmosfere epiche e in crescendo, che richiama, nel suo incedere, il formarsi di onde sempre più impetuose. Si prosegue a velocità elevate con "Rum, Women, Victory", una canzone in pieno stile Ensiferum degli esordi, che farà felici i fan di vecchia data. "Andromeda" strizza l'occhio a sonorità più mainstream e accessibili, mettendo insieme un growl molto tirato alla voce pulita di Pekka sul ritornello, con richiami in alcuni punti, a sonorità quasi prog. Un mix decisamente insolito per una canzone che comunque trova una sua decisa dimensione dopo più ascolti. "The Defence of The Sampo" si sviluppa tra parti puramente folk, voci in pulito e cori epici. Decisamente evocativa ed emozionante è "One With The Sea" - brano in cui Pekka è nuovamente protagonista - semi-ballad nella quale le atmosfere si fondono in maniera perfetta con le tematiche del concept. Ma le canzoni forse più rappresentative dell'intero album sono "For Siren" e "Run For the Crushing Tide", in cui si ritrova la perfetta sintesi delle due attuali anime della band. Qui probabilmente risiede il vero cuore del cambiamento avvenuto nel sound dei finlandesi, che hanno voluto arricchire la loro proposta musicale esplorando territori sicuramente più distanti dalla sola furia folk-viking. Il disco si chiude con la folkeggiante "Midsummer Magic", e con l'epica "Cold Northland (Väinämöinen Part III)".


"Thalassic" cresce ascolto dopo ascolto e troverà notevoli consensi soprattutto tra chi riesce ad assimilare e ad apprezzare questa contaminazione tra folk e power, in molte situazioni un incontro assolutamente naturale che scaturisce in un risultato piacevole e interessante. Seppur non raggiungendo i fasti dei primi lavori, e forse non facilmente assimilabile dai puristi del growl e dell'aggressività degli esordi, "Thalassic" riesce comunque a riportare gli Ensiferum sulla propria rotta, dopo una serie di uscite meno incisive, probabilmente proprio perchè il processo di cambiamento del sound necessitava del giusto tempo per attecchire. Ad oggi, la via degli Ensiferum sembra ben tracciata: Petri e compagni si imbarcano seguendo le onde d'un mare a volte calmo, a volte in tempesta, ma sempre con il chiaro obiettivo della propria meta.





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