Potremmo quasi sembrare puntigliosi, malvisti se non sgradevoli in quel che stiamo per scrivere ma è inutile trattenere: “Lullaby” dei The Cure non si coverizza.
Mai.
No, mai.
No, neanche.
No.
In tutta verità, questo “Gazza Ladra”, primo lavoro ufficiale dei The Bankrobber, non contiene alcuna cover della band di Robert Smith. Ma prima di arrivare al tanto agognato primo capitolo discografico, il trio di Riva Del Garda attivo dal 2008, di strada ne ha dovuta fare parecchia. Un piccolo excursus ci riporta quindi ad uno degli EP pubblicati, lo stesso che racchiude alcune cover, tra cui proprio quella di “Lullaby” che, inavvertitamente e senza una dovuta preparazione mentale, ci siamo ritrovati ad ascoltare. Anche se digerire il totale sconvolgimento da parte della band delle partiture, vocali e non, del lavoro di Smith non è facile, c’è comunque da dire che i The Bankrobber riescono a personalizzare il brano, prendendosi tutti i rischi del caso, tramutando il tutto in qualcosa che si avvicina sicuramente a ciò che è racchiuso in questo primo inciso. Giacomo Oberti, Andrea Villani e Emanuele Pepè compongono undici tracce che raccontano quel che è stato il percorso che ha portato a questo traguardo che, se vogliamo, ha avuto anche la fortuna di avere una spalla musicale importante come quella di Enrico Ruggeri (autore della canzone “Piccole Maschere”). Ma anche quando è la band stessa a scrivere riesce a dimostrare a pieni voti di saper affrontare un argomento delicato di questi tempi, quello che lega le nostre vite a tutto quello che è social ("..e tu che sei convinto dei successi virtuali, senza un computer non ti senti più le ali"), ben espresso nel brano “Diverso”. L’album è godibile, intriso nel suo genere ben definito, qualcosa che tanto deve l’ispirazione ad un sound vagamente british, senza espedienti particolari, strutturato essenzialmente sulle basi di una chitarra, un basso ed una batteria che accompagnano una voce, quella di Giacomo Oberti, che ben si sposa con reminescenze punk, senza però dimenticare quella vena pop che rende “Gazza Ladra” un buon debutto, spensierato e senza troppe pretese.