The Carburetors
Laughing In The Face Of Death

2015, I Hate People
Heavy Metal

Recensione di SpazioRock - Pubblicata in data: 07/12/15

Articolo a cura di Tiziano D'Adamo.

 

Cosa accadrebbe se Chuck Berry ed Elvis Presley fondassero una band con il buon vecchio Lemmy e Rob Halford? Immaginate lo stile Rock'n'Roll anni '50 carico di un'energia ed una velocità tipica del Metal '80 e filtrato attraverso un sound fresco e moderno. Senza che vi scervelliate troppo: premete play su un disco dei Carburetors e troverete la risposta.


"Laughing In The Face Of Death" è il loro ultimo album, pubblicato sotto la "I Hate People" records e descritto perfettamente da tre aggettivi: energico, coinvolgente e nostalgico.


Energico perché composto da 10 tracce movimentate, dal perfetto stile speed metal come "Bullet" e "Water Into Wine" ad un Heavy più lento come in "Blood For Blood" o "Days Of Metal" fino al Rock'n'Roll più tradizionale di "The Wolfs Are Gonna Howl Tonight" e "Shot Full Of Noise" che sfocia quasi sul country.


Coinvolgente perché con i suoi numerosissimi assoli di chitarra, i cori e i riff semplici ma efficaci, non puoi evitare di ballare, ondeggiare o almeno fischiettare a ritmo, che tu sia un metallaro con la maglia dei Judas Priest o una lady con un poster di Marilyn Monroe in camera. Il disco scorre rapido, articolato nella sua semplicità e senza un minimo cambio di tono per ben quaranta minuti.
Nostalgico perché è il frammento di uno specchio che riflette gli anni passati. Chiudendo gli occhi un attimo si può immaginare di essere tornati al 1970 o al 1980 per poi trovare, riaprendoli, un album targato 2015, scritto da persone che vivono con anima e corpo lo stile Rock'n'Roll e fanno di tutto per tramandarlo. Anche il ridere in faccia alla morte del titolo richiama in qualche modo all'immortalità del rock. Per dieci tracce viene tenuto in vita, così come in tutte le band che si rifanno al passato, finchè non arriva la numero undici con un finale coi fiocchi. Ogni Rocker ha il suo punto debole, il suo piccolo momento di dolcezza. I Guns N'roses la loro "Don't Cry" e i Metallica la loro "Nothing Else Matter". Così i Carburetors si siedono al piano per un'ultima canzone priva di percussioni e chitarre, come la lacrima di un motociclista sulla spalla della sua donna. "Die Like Heroes", le star della musica saranno immortali perché quando sono morte lo hanno fatto da eroi. Ci salutano così, con una semplice riflessione sul quanto la musica sia importante e su quanto possa dare alle persone.


Questo è lo stile di questi ragazzi norvegesi. Certo, nulla che non si sia già sentito, ma comunque dotato delle sue particolarità. Hanno usato loro stessi per riportare il vecchio nel moderno, un po' come stanno facendo i Volbeat ma con sound meno pesante ed aggressivo e una voce più rauca. E allora come può essere definito? E' rockabilly? E' heavy metal? No, è solo "Fast Forward Rock'nRoll".





01. Hellfire
02. Lords Of Thunder
03. Don't Touch The Flame
04. Water Into Wine
05. Blood For Blood
06. The Undertaker
07. The Wolves Are Gonna Howl Tonight
08. Bullet
09. Days Of Metal
10. Shot Full Of Noise
11. (Tonight We're Gonna) Die LikeHeroes

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