The Dark Element
The Dark Element

2017, Frontiers Music
Heavy Metal, Symphonic Metal

Recensione di Mattia Schiavone - Pubblicata in data: 12/11/17

Avevamo lasciato Anette Olzon con la pubblicazione del discreto "Shine", primo lavoro dopo il turbolento split con Tuomas Holopainen, disco grazie al quale la cantante si era dimostrata volenterosa di accantonare il passato e di togliersi l'etichetta di ex cantante dei Nightwish, pur riuscendoci solo in parte. Tre anni dopo, la svedese ci riprova, questa volta affiancata da un musicista di tutto rispetto come Jani Liimatainen (ex Sonata Arctica) che negli ultimi anni si è impegnato in diversi progetti, sempre con buoni risultati tra cui il duo  Blackoustic con Timo Kotipelto. I due, insieme a Jonas Kuhlberg al basso e Jani Hurula alla batteria, hanno lavorato nell'ultimo periodo ad una serie di brani, dando vita quindi all'omonimo album d'esordio dei The Dark Element.


Quello che si può immediatamente notare da un primo ascolto è che il lavoro suona esattamente come ce lo si aspetterebbe considerando il background musicale degli addetti ai lavori, in particolare dei due protagonisti. Buona parte dell'album è infatti composta da brani sostenuti con diversi inserti melodici che rendono il lavoro nel complesso piacevole e orecchiabile. La band attinge in particolar modo dal power e symphonic metal creando un lavoro coeso e coerente. Fin dalla titletrack posta in apertura, l'ascoltatore viene colpito da riff molto diretti, spesso accompagnati da un massiccio utilizzo di tastiere, che contribuiscono a creare un wall of sound pieno ed omogeneo. Si segnalano due tracce in particolare: "Dead To Me", brano più tirato e aggressivo, in cui la batteria veloce detta il ritmo indiavolato, e la ballata "Heaven Of Your Heart" ovvero una gradevole pausa completata da un ottimo assolo di Liimatainen. Tra le altre performance migliori si segnala "My Sweet Mystery" e la produzione cristallina ad opera dello stesso Jani.


Complessivamente "The Dark Element" è un inizio promettente per il progetto in questione. La speranza è che in futuro la Olzon continui a sfruttare questa opportunità per il suo percorso di emancipazione dal passato sì da identificarsi al meglio le sue indiscutibili doti all'interno del panorama musicale rock e metal. Già ascoltando "Imaginaerum", la svedese aveva infatti dimostrato di poter essere molto versatile se ben diretta e l'augurio è che a, fianco di un artista come Liimatainen, non si debba aspettare molto per un'ulteriore step di crescita sviluppando un sound sempre più personale.





01. The Dark Element
02. My Sweet Mystery
03. Last Good Day
04. Here's To You
05. Someone You Used To Know
06. Dead To Me
07. Halo
08. I Cannot Raise The Dead
09. The Ghost And The Reaper
10. Heaven Of Your Heart
11. Only One Who Knows Me

Intervista
Anette Olzon: Anette Olzon

Speciale
L'angolo oscuro #31

Speciale
Il "Black Album" 30 anni dopo

Speciale
Blood Sugar Sex Magik: il diario della perdizione

Speciale
1991: la rivoluzione del grunge

Speciale
VOLA - Live From The Pool