The Defiants
Zokusho

2019, Frontiers Music
Melodic Hard Rock

Recensione di Giovanni Ausoni - Pubblicata in data: 22/09/19

Un tuffo nella Los Angeles degli anni '80? Un altro nelle esclusive piscine di Beverly Hills? Tornare indietro nel tempo, al giorno d'oggi, non è ancora concepibile, ma l'ascolto di un album come "Zokusho", forse, potrebbe concretizzare una manciata di sogni colmi di divertimento, sregolatezze e lusso sfrenato. Il secondo lavoro in studio dei The Defiants ha, dunque, il merito di rievocare in maniera abbastanza sobria le atmosfere di un periodo mitologico da lustri, ormai, protagonista di continue celebrazioni e omaggi; del resto la band statunitense, ovvero la versione dei Danger Danger con Paul Laine al microfono, gode di un'esperienza tale da evitare scivoloni e sorprese negative.

Dopo un esordio heavy/pop dalle lievi coloriture country, i nostri virano risolutamente in direzione di un melodic hard rock a tinte vintage che, a tratti, occhieggia all'AOR meno mellifluo e lanoso: un sound a suo modo classico, piacione quanto basta, aiutato nella resa da una produzione moderna e bombastica e opimo di tutti gli ingredienti essenziali di cui tale genere di lavori necessita. Armonie raffinate, cori onnipresenti, ritornelli a presa rapida, chitarre pulite, assoli contagiosi e un approccio diretto alle composizioni, privo di fronzoli e artifici: si passa dalle brillanti e vivaci "Fallin' For You" e "U X'D My Heart" alla radiofonia di "Hollywood In Headlights" e "Alive", senza dimenticare né l'obbligatorio anthem ("Love Is The Killer") né il pezzo furbo e accattivante ("Drink Up!"). Anche quando Bruno Ravel e compagni si dilettano in brani più robusti e ritmati ("Allnighter", "Standing On The Edge") l'intento rimane lo stesso: offrire agli appassionati un lotto di canzoni catchy, solari, rotonde e, soprattutto, tipicamente Eighties.

I The Defiants sembrano fermi all'epoca di "Flashdance": eppure "Zokusho" rappresenta, paradossalmente, un serbatoio di energie in grado di fungere da antidoto alla malinconia per un passato glorioso e inimitabile. Riavvolgere il nastro, a volte, risulta vantaggioso e corroborante




01. Love Is The Killer
02. Standing On The Edge
03. Hollywood In Headlights
04. Fallin' For You
05. Hold On Tonite
06. Allnighter
07. U X'D My Heart
08. It Goes Fast
09. Stay
10. Alive
11. Drink Up!

Intervista
Anette Olzon: Anette Olzon

Speciale
L'angolo oscuro #31

Speciale
Il "Black Album" 30 anni dopo

Speciale
Blood Sugar Sex Magik: il diario della perdizione

Speciale
1991: la rivoluzione del grunge

Speciale
VOLA - Live From The Pool