The Half of Mary
Ruins

2015, Autoproduzione/Audioglobe
Art Rock

Recensione di Francesco Benvenuto - Pubblicata in data: 10/10/15

Spesso in Italia il successo e la notorietà non sono direttamente collegati alla qualità della musica. Spesso viene dato risalto a chi non ha apparenti meriti, tralasciando invece quelle piccole realtà musicali che altrove avrebbero sicuramente un maggior successo. I The Half of Mary sono toscani, ma dubito che qualcuno lo avrebbe intuito al primo ascolto del loro album "Ruins". Si, perché se in Italia fai musica in inglese, difficilmente avrai seguito ed è proprio per questo che i The Half of Mary stupiscono: per il coraggio. Lasciamo da parte tutto e diciamolo chiaramente fin da ora: "Ruins" è un ottimo album. Risulta complicato racchiudere la band in un genere preciso, in quanto sono davvero tante le possibilità: rock psichedelico o progressive sono solo alcune di queste.


"Ruins" non è solo il titolo dell'album, ma anche della traccia che apre le porte di questa produzione, accompagnandoci per mano verso quello che sarà un lungo e intenso viaggio. Questo brano racchiude in sé l'essenza dei The Half of Mary, che vede alla base uno splendido Claudio Tosi, cantante dalla già ampia esperienza grazie alle sue diverse collaborazioni teatrali e non solo. Una voce che ricorda mostri sacri del palco come Mario Biondi o Eddie Vedder. Certo, sono due personaggi inarrivabili, ma sono loro a venire in mente ascoltando brani come la già menzionata "Ruins" o "Flames". L'eleganza e la raffinatezza sono dei denominatori comuni a tutte le tracce e di tutti i The Half of Mary, anche in momenti più "aggressivi" come queli di "Afraid of Beauty", ma la piena manifestazione di tali caratteristiche si ha in "Silence", dove non mancano somiglianze con la musicalità floidiana.


Rilasciare un álbum di debutto è sempre difficile per una band, ma i The Half of Mary non si sono fatti prendere dall'ansia da prestazione, aiutati anche dai tanti anni ormai passati insieme, essendo nati nell'ormai lontano 2009. "Ruins" è intrigante e coinvolgente, in grado di farti rilassare e di caricarti allo stesso tempo anche nella peggiori delle giornate Si vede che dietro i THOM c'è tanta esperienza, ma a noi non importa chi fa cosa, importa la qualità del prodotto e qui di qualità ce n'è tanta.





01. Ruins
02. Videogame
03. Flames
04. Afraid of Beauty
05. See
06. He Calls the Witches
07. Silence
08. Kilie Meenog
09. No Supermen
10. Sha
11. Garbage
12. Perfect Life

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