Bislacche trecce bionde, trent'anni di attività a cavallo tra pop ottantiano e prog più o meno moderno (da solida spalla di Steve Hackett e Steven Wilson), ma soprattutto abilissime dita che lo hanno consacrato come uno dei più incredibili e originali bassisti dell'intera scena: Nick Beggs è un personaggio senz'altro interessante, e dunque la prima creatura della sua nuova band (The Mute Gods, che vedono Marco Minnemann alla batteria e Roger King alle tastiere) non può che suscitare grandissima curiosità a chi s'accinge ad ascoltarla.
Scongiurando il rischio d'essere contagiato e sopraffatto dalle idee prog wilsoniane, "Do Nothing Till You Hear From Me", fin dalle prime note, colloca il calibrato percuotere delle corde di Beggs (sempre inconfondibilmente secco e metallico) in un'orbita giocosa e assolutamente amarcord, che si lascia accattivare e stuzzicare dal pop-rock ottantiano. Le vocals offerte dallo stesso Beggs (a essere onesti non un vocalist eccellente, ma in ogni caso sempre funzionale al fluire del mood dell'album) raccontano panorami distopici e romantici rammarichi incanalandoli in refrain accattivanti e facilmente canticchiabili, mentre infrastrutture decisamente groovy accolgono alla perfezione montagne di riuscitissime atmosfere tastieristiche (assoluto highlight l'epicità della mini-suite "Swimming Horses").
Proponendo svariate declinazioni di un tema non troppo innovativo, "Do Nothing Till You Hear From Me" trova forse la sua forma migliore quando i tempi si fanno più dilatati e le sonorità più soffuse: se la conclusiva "Father Daughter" è forse un po' troppo stucchevole (con il suo testo strappalacrime e il co-singing della figlia di Beggs, artista synth-pop) la leggera ironia del pop-rock di "Nightschool For Idiots" e la morbidezza in ottave basse di "Last Man On Earth" si propongono come momenti più memorabili dell'intero lavoro. Un album che comunque non scende mai sotto un livello qualitativo decisamente alto, e che riesce sempre a compensare, grazie a una maestria mai fine a se stessa agli strumenti, qualche piccolo calo di originalità.