Folk aerospaziale, Blues metallico, Psichedelia scomposta in frazioni temporali alienanti e corroboranti. Montreal si gode il suo capolavoro extraterrestre nel viaggio perpetuato di una formazione che non conosce radici nè futuro attraverso lo spogliare e il ricomporre di animali ed elementi naturali, metafore sempiterne del vagare, dello scontrarsi, dei rapporti umani. Torri bibliche, Leoni d'oro, scherzi ed astri si rincorrono lentamente in un fragile emisfero. Potrebbe essere l'Olimpo? C'è infatti non poca mitologia nel ritorno dei Besnard Lakes, che tra dilatazioni vocali, cori differenziati e soprattutto senza riferimenti a colleghi del settore - sono loro stessi, ormai, un riferimento per il mondo del Rock Psichedelico, seppur con qualche band del passato e del presente condividano inevitabilmente tendenze e paralleli geografici - inseriscono fatti e misfatti legati tanto alla quotidianità che alle opere classiche. Gli ultimi Blur che cantano i Beach Boys. Giunti al quinto album con assoluta personalità, si può affermare che A Coliseum Complex Museum è un'opera culturale a tutti gli effetti: un museo a cielo aperto, a ingresso gratuito, in cui si scompongono le regole della musica moderna e i concetti base della nostra umanità rivivono ricordandoil bacino mediterraneo che per primo generò un culto del mito vicino al vagare, allo scontrarsi, ai rapporti umani.
The Besnard Lakes
A Coliseum Complex Museum
2016, Outside/Jagjaguwar
Psych/Experimental Pop
01. The Bray Road Beast
02. Golden Lion
03. Pressure of Our Plans
04. Towers Sent Her to Sheets of Sound
05. The Plain Moon
06. Necronomicon
07. Nightingale
08. Tungsten 4 The Refugee
02. Golden Lion
03. Pressure of Our Plans
04. Towers Sent Her to Sheets of Sound
05. The Plain Moon
06. Necronomicon
07. Nightingale
08. Tungsten 4 The Refugee