The Decemberists
What a Terrible World, What a Beautiful World

2015, Capitol Records
Indie/Folk

Dedicato a chi si fa beatamente distrarre da ciò che in questo mondo è più inutile
Recensione di Francesco De Sandre - Pubblicata in data: 09/02/15

L'Anti-Summersong style di chi porta il ghiaccio nel nome si materializza a gennaio 2015, sostenuto da reti issate da armoniche, pianoforti e violini, ed è l'atto precursore di un lungo tour mondiale - di passaggio anche a Milano - in cui i prescelti tra i 14 nuovi brani assumeranno una sembianza alternativa e rinnovata, tessuta assieme a chi ha già acquistato i propri biglietti. Settimo album di studio per i Decemberists che non partono alla ricerca di nuove mete sonore ma dalle stesse ritornano, collezionando una serie di souvenir presi in prestito al bazar di madre Natura: corteccia morbida, il risveglio del sottobosco, il verso della tana accogliente, la freschezza della sera. "What a Terrible World, What a Beautiful World" è il ritorno di Colin Meloy, Chris Funk, Jenny Conlee, Nate Query e John Moen all'insegna di ciò che sta loro più a cuore: la celebrazione dell'esistenza attraverso l'involontaria supremazia dei sensi, indipendenti dagli strumenti. Sottolineare la più classica delle dicotomie è solo un presupposto per catturare l'attenzione di chi si fa beatamente distrarre da ciò che in questo mondo è più inutile.




01. The Singer Addresses His Audience
02. Cavalry Captain
03. Philomena
04. Make You Better
05. Lake Song
06. Till the Water Is All Long Gone
07. The Wrong Year
08. Carolina Low
09. Better Not Wake the Baby
10. Anti-Summersong
11. Easy Come, Easy Go
12. Mistral
13. 12-17-12
14. A Beginning Song

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