Dall’incontro tra la musica e il corpo, nasce la danza: minimale sotto tutti gli aspetti, “Like a Dancer” è il punto di partenza. Un altro punto di un’altra dimensione. O della stessa dimensione di tanti altri cantautori, storie diverse ed intenzioni uguali in un mondo non così complicato da vivere.

Quattro brani chiaroscurati dalla stessa semplicità di cui sono composti, dalle intenzioni di un autore serenamente esausivo e da una copertina grafica che esprime al meglio il concetto del progetto stesso. Se da una parte la procedura di stesura e composizione dei testi, col massimo rispetto, si perde un poco nel qualunquismo tradizionale e quotidiano, al di sotto della linea della voce le metriche e le digressioni acustiche si fanno davvero apprezzare, in particolari le parti introduttive di apertura e chiusura dell’EP. Si distingue poi, tra i giri di chitarra e gli arpeggi da scuola di musica, il momento depressivo che contamina anche le altre canzoni: è “Empty House” con la sua annessa dose di amarezza sistematica.

“This empty house, these broken years
Those crying laughters, those melting tears
My empty eyes, your hollow dreams
That I destroyed with all of my fears”

Dietro al composito pseudonimo The Heart & The Void si nasconde l’ambizione artistica di Enrico Spanu, che questo autunno partendo dalla sua Sardegna ha intrapreso un tour per tutta Italia, portandosi appreso solamente una chitarra acustica e una valigia di esperienze, emozioni e sogni. Just like a traveller, an ambitious artist: Like a Dancer.

“But you'll have memories to fill your days
As you're growing old by yourself
And you know that you can always find me
In the desert with all your secrets”

Easy-listening poetry.