Quattro anni non sono granchè, come periodo di tempo, eppure quando si tratta di musica e di pubblicazioni discografiche sembra un' eternità, durante la quale la sopravvivenza di una band non è da darsi per scontata. Molte cose possono succedere in quattro anni, così come molte sono le direzioni che si possono prendere, musicalmente, crescendo e migliorando il proprio sound. E' quello che è successo agli inglesi The Jokers, ritornati a calcare i palcoscenici lo scorso 2 Settembre con l'uscita di "Rock & Roll Is Alive", dopo il debutto discografico del 2009. Album preceduto da più di due anni di intenso lavoro sotto la supervisione del produttore Andy Macpherson (Eric Clapton, The Who, Barclay James Harvest, The Buzzcocks), che ha contribuito a riunire nella release gli anni e anni di esperienza maturata con le esibizioni live e le influenze 70s che contraddistinguono la proposta musicale dei The Jokers, il tutto riunito ed elaborato in uno stile personale qui più definito rispetto al disco d’esordio.
Suddette influenze dal rock anni ’60-‘70 si fanno sentire fin dalle prime battute dell’album, tra i riff dell’ opener “Silver City” e la successiva title-track “Rock & Roll Is Alive”, con un groove che soprattutto nelle strofe ricorda da vicino i Led Zeppelin, insieme alle vocals emotive e appassionate. Undici brani tra assoli graffianti, ritmi rock, brevi anzi brevissime tracce strumentali, una traccia mid-tempo dal sapore blues e americano – “Find My Way Home”, per altro uno dei brani migliori della tracklist – e una ballad (“Bring Your Love Back To Me”): non manca proprio nulla a questo full-length, tra ritmi accattivanti, ed elementi personali che rendono moderno e attuale un disco che poteva altrimenti sembrare una copia di quanto già reso celebre da nomi ben più noti.
E’ il caso di sottolinearlo, non si tratta di un album innovativo o molto originale; d’altra parte, è praticamente impossibile aggiungere novità ad un genere musicale simile. I The Jokers si limitano a rievocare il periodo più creativo della storia della musica moderna facendolo però a modo loro, senza quei plagi (o “omaggi”… ) che tanto di frequente spuntano qua e là, in album affini a questo “Rock & Roll Is Alive”, e anche solo per questo meritano un ascolto. In più, si tratta di un disco ben suonato, cosa sempre più rara…