The Kooks
Listen

2014, Virgin/EMI
Indie Rock

Basta singoli da classifica: il ritorno dei Kooks è una miscela di Funky ed easy Jazz. Contorta ma sincera, vintage e vincente.
Recensione di Francesco De Sandre - Pubblicata in data: 27/09/14

Può sembrare un paradosso, ma per la prima volta nella storia dei Kooks l'album di Luke Pritchard è in realtà tutto fuorché opera di Luke Pritchard. "Listen", anticipato già da questa primavera dal surreale EP "Down" - che nonostante la buona visibilità non aveva riportato i Kooks sulla cresta dell'onda degli esordi, periodo ormai impareggiabile e non riproponibile a causa del ridimensionamento della formazione - è prodotto da Luke, cantato da Luke, ma la sua presenza pare troppo ordinaria. Protagonista del ritorno dei Kooks è l'approdo a una dimensione sonora tra il futuristico ed il vintage. Ma soprattutto, tra gli artefici di questo risultato centrato c'è una nuova firma. È quella di Alexis Nunez, il nuovo percussionista che regala a "Listen" una tangibile identità Indie/Funky/Pop/Easy Jazz. Contorta ma sincera.

 

In "Listen" emergono, a sorpresa, anche delle sperimentazioni innovative. Sono gli elementi di evoluzione a cui i Kooks sono obbligatoriamente legati per una continuità quasi contrattuale causata dall'esigenza di sopravvivenza. "Are We Electric" è la prova più evidente di questa timida svolta: il quartetto di Brighton rimane fedele alle proprie origini sostituendo però i sintetizzatori alle chitarre nei punti cardini del nuovo album, saldando le variazioni ritmiche con le classiche percussioni tra il tradizionale e il tribale.

 

"Listen" è la realizzazione del progetto Kooks 2.0, tra passato e futuro: c'è la nostalgia della Londra che fu e la commiserazione, incredulità della Londra attuale, la passione caraibica e la tendenza blues da pianobar che ha sempre accompagnato i movimenti di Pritchard e compagni, come la creazione lenta e sublime di un'atmosfera caratteristica, il semplice sound Kooks. Per la prima volta il gruppo decide di non irrompere nelle classifiche inglesi con singoli dolciastri e passionali, ma compatta le proprie intenzioni in un album intero che si presta inevitabilmente all'ascolto spensierato.





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