Dopo aver esordito nel 2009 con l’Ep “Sloug Off”, i milanesi The Red Coil danno alle stampe il loro primo, atteso LP “Lam”: un concentrato di stoner metal ultra-aggressivo, fatto di riff pesanti e voce roca, palpabilmente ammantato da abbondanti fumi alcolici. Il sound è oltremodo solido e la registrazione rende onore alla buonissima tecnica sfoggiata dal quintetto, che strizza l’occhio (arrossato e stravolto) a mentori illustri: la loro proposta, infatti, è un poderoso mix tra riff stoppati e accelerazioni nu metal, nello stile dei Black Label Society, sfoghi collerici à la Pantera e passaggi di generica discendenza sabbathiana. A questa combinazione si aggiungono, poi, sezioni più chimeriche e destabilizzanti, cariche di quel senso di attesa volubile che è tipico degli stati mentali alterati.

Le dieci tracce picchiano una più duro dell’altra, ma tra le migliori si distingue “Eternal Smell Of Smoke”, in cui le immancabili chitarre “urlanti” (onnipresenti dopo la lezione di Zakk Wylde) si coniugano con decelerazioni del sapore doom e riprese trascinanti, così come la notevole “S.S.C.” dai passaggi ora marziali, ora storditi e cantilenanti al modo dei nativi americani. Anche “Beginning From Nowhere” merita la menzione grazie al suo inizio inatteso e trasognato e ai gustosi interventi di armonica a bocca (strumento che nel rock duro contemporaneo sta da più parti tornando alla ribalta).

Unica pecca di questo “Lam”: la troppa omogeneità, che rischia di stufare prematuramente, ma che d’altra parte è perfettamente coerente con l’attitudine senza compromessi della band. Un disco potente per palati duri, amanti dei sapori carichi: se cercate un’esperienza forte come un’ubriacatura di whisky, i The Red Coil fanno per voi.