Il progetto The Rocker è frutto dell’inarrestabile energia di Edo Arlenghi (voce dei Riff Raff, cover band italiana degli AC/DC). Già autore di un ottimo album d’esordio (“Italian Bastards”, 2010), il buon Edo per questa seconda prova a nome The Rocker preferisce modificare completamente la formazione strumentale e si avvale quindi della collaborazione di Simon Wright (ex AC/DC, ex Dio) alle percussioni, di Sergio Aschieris alla chitarra e di Fabrizio Grossi al basso (anche produttore dell’album).

Sebbene la presenza di Wright in formazione e il background di Arlenghi possano far pensare che l’album sia una filiazione diretta dello stile degli AC/DC, l’ascoltatore rimarrà estremamente sorpreso nello scoprire che le fonti d’ispirazione sono invece molteplici, e tutte rielaborate in maniera personale per dare luogo ad un energico rock ‘n’ roll: oltre ai già citati AC/DC troviamo anche echi dei Mötley Crüe, dei Cinderella, dei Guns N' Roses e degli Skid Row, vale a dire il meglio di quel rock stradaiolo anni ’80 infarcito di birra e sesso.

Ogni traccia è un’iniziezione di sano rock ‘n’ roll supportato da un ottimo lavoro di Wright dietro le pelli, sempre preciso e mai invadente che lascia il dovuto spazio alle chitarre, capaci di sfornare riff uno dietro l’altro senza mai risultare ripetitivi. A coronare il tutto la voce graffiante di Arlenghi, mai copia di Brian Johnson ma sempre molto personale, capace poi di stemperarsi in un tono più dolce nell’immancabile ballad “Sinners & Saints” o in “Rising”.

L’amore di Arlenghi per il genere appare evidente in questo “Blood, Strength & Soul”: nessuna sudditanza nei confronti degli AC/DC (per quello vi sono già i Riff Raff), personalità di scrittura e nessuna cover (a differenza dello scorso album) fanno ben capire come l’artista abbia intrapreso con questi The Rocker un percorso molto personale che mi auguro abbia un riscontro anche di pubblico e di critica vista la qualità del prodotto in questione.