The Shaking Sensations
Start Stop Worrying

2013, Pelagic Records
Post Rock

Recensione di Marco Mazza - Pubblicata in data: 10/04/13

I The Shaking Sensations sono una band danese che può essere inserita a pieno titolo nell’enorme polpettone post-rock attuale, un filone riaperto definitivamente dai Godspeed You! Black Emperor all’inizio del nuovo millennio e in cui si sono tuffati una miriade di band. A dispetto della quantità, poche sono le formazioni che sono riuscite a distinguersi e a ritagliarsi un proprio spazio.
 
I The Shaking Sensations hanno già alle spalle alcune uscite, l’EP “This Is Your Hellfire Religion”, con cui si sono presentati al pubblico nel 2010 e il precedente, primo, full-length album “East of Youth” del 2011. Due anni dopo tornano alle stampe con un nuovo studio album: “Start Stop Worrying”. L’album, ascoltabile interamente sul sito di bandcamp, si compone di sei tracce per un totale di quarantasette minuti. Tutte le composizioni, sempre tra i cinque e i dieci minuti l’una, sono come sempre strumentali. La formazione vede un cambio rispetto al passato che di certo suscita curiosità: ai quattro storici elementi si aggiunge un secondo batterista.
 
“Start Stop Worrying”, come prevedibile, vede un aumento dell’importanza data alle percussioni. La cosa si può intuire sin dai primi minuti del pezzo di apertura: “Rocket Summer” ed è confermata in quasi tutti i brani, con raffiche di batteria e progressioni che fungono da vero catalizzatore. Nonostante lo spazio a esse riservate sia maggiore che in passato, queste non arrivano mai a schiacciare gli altri strumenti che, invece, ne traggono giovamento; in particolare la chitarra con cui riesce a creare un climax generale di grande effetto. La musica proposta in tutti i pezzi ha delle forti e chiare ispirazioni: Caspian, Russian Circle, Mono (in particolare in “We Ourselves Alone”) ma soprattutto Explosions in the Sky. Sono proprio questi ultimi la salsa in cui è immerso il piatto “Start Stop Worrying”, tanta salsa, poca la pietanza cucinata con la ricetta originale The Shaking Sensations. L’atmosfera creata è buona, tutti i brani sono di ottimo livello, coinvolgono ed emozionano; disegnano scenari pieni di nuvole scure che vengono progressivamente spazzate via dagli strumenti nel corso della composizione. Spiccano un paio di brani, come “Anchors”, probabilmente il migliore, o “Ravelin”, con il suo finale esplosivo.
 
Insomma quanto fatto dai danesi con “Start Stop Worrying” non è per niente male, con strumenti ben amalgamati a creare composizioni d’effetto. Tuttavia cadono nella stessa trappola in cui sono cadute molte band post-rock: l’autoreferenziazione del genere. Nulla di nuovo propongono i cinque danesi, tutto già sentito, tutto già visto. Album che piacerà ai fan del genere, stancherà presto invece chi cerca qualcosa di diverso. I The Shaking Sensations dimostrano di possedere passione e voglia, tuttavia non riescono a compiere quel balzo capace di renderli distinguibili dalla massa.



01.Rocket Summer

02.We Ourselves Alone

03.Anchors

04.Gild The Lily

05.Ravelin

06.Heavy Entity

Intervista
Anette Olzon: Anette Olzon

Speciale
L'angolo oscuro #31

Speciale
Il "Black Album" 30 anni dopo

Speciale
Blood Sugar Sex Magik: il diario della perdizione

Speciale
1991: la rivoluzione del grunge

Speciale
VOLA - Live From The Pool