The Charm The Fury
The Sick, Dumb & Happy

2017, Nuclear Blast
Metalcore

Allontanandosi dai dogmi del metalcore, la formazione olandese dà vita a un disco dalla buona personalità.
Recensione di Roberto Di Girolamo - Pubblicata in data: 19/03/17

Passati sotto l'egida della Nuclear Blast, gli olandesi The Charm The Fury provano a distaccarsi dal fardello dell'appartenenza stilistica al metalcore. Secondo le intenzioni della band "The Sick, Dumb & Happy" rappresenta la volontà, in parte soddisfatta, di allontanarsi da un filone ormai evidentemente sorpassato sia a livello contenutistico che di interesse suscitato nel pubblico. Rispetto a molte altre formazioni similari, l'ensemble cerca infatti una propria via contaminando il proprio impianto stilistico con influenze anni ‘90 prese da formazioni come Machine Head e Pantera.
 

Quello che più distingue la band formata ad Amsterdam, oltre la poliedrica voce della singer Caroline Westendorp, è una forma melodica che ha portato alla creazione di pezzi come "Echoes", "Blood And Salt" e "Songs Of Obscenity", brani dotati di strofe rocciose e ritornelli catchy che non assumono però connotati zuccherosi o stucchevoli come accade in alcuni casi nel genere di riferimento. Inoltre le influenze groove citate in apertura sono un altro colore nella paletta della band e fanno la loro apparizione soprattutto in brani quali "The Future Need Us Not" e "The Hell In Me", dove è soprattutto il riffing a citare alcune formazioni, ma senza mai scimmiottare nessuno e sempre con un certo gusto. Tra tutto il lotto è doveroso citare poi "Silent Wars", brano caratterizzato da una delicatezza davvero inaspettata dopo la forza bruta esibita altrove sul disco, dimostrando la capacità del combo di diversificare la dinamica, cosa non sempre scontata nemmeno in band e album dall'alto profilo.

 

La produzione è potente e nitida grazie allo sforzo profuso in fase di incisione, che ha portato il gruppo a tornare più volte sui propri passi per cercare il suono giusto alla sorgente, senza riservare solo alla post produzione massiccia (come è invece consuetudine di questi giorni) la modellazione del proprio sound. Forse un rullante dal suono più organico e arrangiamenti più audaci avrebbero aiutato la band anche nell'aspetto sonoro nella creazione di un suo marchio riconoscibile, ma ogni ingrediente sonico funziona più che bene sia singolarmente che nel complesso, rendendo queste considerazioni tutto sommato di poco conto rispetto al risultato finale.

 

In definitiva, "The Sick, Dumb & Happy" è un buon disco che, sebbene ancora in parte ancorato a un preciso genere di riferimento, mostra una band che sta già trovando la propria via stilistica e che dimostra di essere capace di gestire diverse influenze in modo intelligente ma anche creativo.





01. Down On The Ropes
02. Echoes
03. Weaponized
04. No End In Sight
05. Blood And Salt
06. Corner Office Maniacs
07. The Future Need Us Not
08. Silent War
09. The Hell In Me
10. Songs Of Obscenity
11. Break And Dominate

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